Mosca-Kiev, tensione sulle trattative: Trump preferirebbe non esserci, Lavrov attacca Zelensky: “Ha respinto tutte le proposte USA”

Oggi, venerdì 22 agosto, il fronte diplomatico tra Russia e Ucraina resta altamente teso, mentre negli Stati Uniti e in Europa continuano le trattative per cercare una soluzione al conflitto in corso. Il giorno prima, giovedì 21 agosto, Donald Trump ha commentato la possibilità di un incontro tra i presidenti Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, paragonando il confronto a un tentativo di mescolare “olio e aceto” e dichiarando che preferirebbe non partecipare.

Parallelamente, il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha reso noto che durante il recente vertice a Washington con Trump, il presidente ucraino ha respinto tutte le proposte americane relative a possibili accordi di pace, comprese quelle sul non ingresso dell’Ucraina nella Nato e sulla gestione delle questioni territoriali. Secondo Lavrov, nonostante la disponibilità di Putin a un futuro incontro bilaterale, attualmente non è ancora fissata alcuna data.

Oggi, a sorpresa, il segretario generale della Nato, Mark Rutte, si è recato a Kiev per incontrare Zelensky e discutere le garanzie di sicurezza necessarie per l’Ucraina. Rutte ha sottolineato l’importanza di garanzie robuste e multilivello: da un lato, il rafforzamento delle forze armate ucraine; dall’altro, il sostegno europeo e statunitense per assicurare il rispetto di eventuali accordi da parte della Russia. L’obiettivo è evitare che Mosca possa mai più minacciare il territorio ucraino.

Zelensky ha ribadito il ruolo della comunità internazionale nel garantire sicurezza e sostegno militare all’Ucraina, evidenziando la necessità di strumenti concreti e vincolanti simili all’articolo 5 del trattato Nato. Durante la visita di Rutte, le autorità di Kiev hanno emesso un allarme per possibili attacchi aerei, invitando la popolazione a cercare rifugio per la minaccia di missili balistici russi.

A sostegno dell’Ucraina, l’Unione Europea ha annunciato oggi un pacchetto di assistenza finanziaria da 4,05 miliardi di euro, tra fondi già previsti per il dispositivo a supporto di Kiev e un contributo straordinario di assistenza macrofinanziaria, in vista delle celebrazioni per il Giorno dell’Indipendenza il 24 agosto.

La situazione resta dunque fluida, con tensioni diplomatiche e militari che si intrecciano, mentre la comunità internazionale cerca strumenti concreti per stabilizzare il quadro di sicurezza in Europa orientale.