Il Cremlino rilancia l’accusa all’Occidente e chiede segnali concreti in direzione di una soluzione diplomatica. Alla vigilia dei delicati colloqui a Parigi tra delegazioni ucraine, europee e statunitensi, il portavoce presidenziale Dmitry Peskov ha ribadito le aspettative di Mosca: “Ci aspettiamo che Ucraina e partner europei dimostrino con i fatti di voler porre fine al conflitto”.
Le dichiarazioni arrivano in un momento in cui la diplomazia internazionale cerca nuovi margini di manovra, ma il Cremlino denuncia quella che definisce una “mancanza di reale volontà politica” da parte dell’Europa. “Purtroppo – ha sottolineato Peskov – continuiamo a vedere un orientamento occidentale volto a prolungare lo scontro, piuttosto che a costruire un percorso di pace”.
Il commento del Cremlino anticipa un vertice potenzialmente cruciale, ma che parte sotto il segno dello scetticismo russo. Mentre Parigi prova a rilanciare un ruolo di mediazione, Mosca accusa Kiev e i suoi alleati di muoversi ancora su un piano di logica bellica. Nessun riferimento diretto, invece, alla posizione russa sul campo, lasciando spazio a un messaggio: la palla – almeno secondo Mosca – è ora nel campo degli altri.