La Russia rimane aperta a negoziati con l’Ucraina sulla base della “attuale situazione”. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, rispondendo a un commento del governo di Berlino secondo cui Kiev intende negoziare, ma Mosca mostra “una mancanza di volontà” di intavolare trattative. I vertici ucraini però non sembrano dello stesso avviso. “Il Cremlino è esausto. Le risorse della Russia stanno raggiungendo i loro limiti. Da qui le isteriche richieste di pausa (“trattative”). Da qui la visita di Patrushev a Teheran: alla ricerca di un modo per continuare la guerra, ottenere missili/droni, superare l’esaurimento dei suoi missili”, ha scritto su Twitter il consigliere del presidente ucraino Mykhailo Podolyak, sottolineando che “è il momento ideale per raddoppiare gli aiuti all’Ucraina”.
Ieri il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, ha ribadito che la Casa Bianca tiene aperte le linee di comunicazione con la Russia per scongiurare la possibilità di una catastrofe nucleare. “Lo abbiamo fatto quando è stato necessario chiarire potenziali malintesi e cercare di ridurre i rischi e ridurre la possibilità di catastrofi come il potenziale uso di armi nucleari”, ha detto in un evento all’Economic Club di New York, dopo l’esclusiva del Wall Street Journal che aveva rivelato di colloqui tra il funzionario di Washington e i consiglieri per la sicurezza di Vladimir Putin.Gli Usa e la Russia dovrebbero tornare ad incontrarsi “presto” nell’ambito della commissione bilaterale per il controllo dell’applicazione del trattato New Start per la riduzione degli armamenti nucleari, che scade nel 2026, ha fatto sapere Zakharova. Si tratterebbe della prima riunione dopo l’avvio dell’operazione militare di Mosca in Ucraina.
Intanto sul campo si continua a combattere. Secondo il consigliere dell’amministrazione regionale di Kherson in esilio, Sergii Khlan, “oggi i russi hanno effettivamente iniziato a far crollare l’intera linea del fronte in direzione della città e hanno iniziato una ritirata di massa. Nella direzione di Berislav, gli occupanti sono scomparsi da un certo numero di località. I soldati russi se ne vanno in massa, ma quando se ne vanno fanno saltare in aria i ponti”, ha detto. Lo riferisce Espreso Tv. In tutto le strutture distrutte sono cinque: quella di Daryiv e Tyagin, all’uscita da Snigurivka sul canale, successivamente quelli di Novokairy e di Mylovi. Il vice del consiglio regionale ha anche aggiunto che gli occupanti stanno cercando di rafforzare alcune posizioni al fine di garantire il ritiro sicuro delle proprie truppe.
L’ombra delle interferenze russe sulle elezioni in Usa

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