Mosca: ucraini circondati e bombardati a Soledar, ‘ma non abbiamo fretta a dichiarare la vittoria’

Truppe aerotrasportate russe hanno circondato le forze ucraine nella cittadina di Soledar, nel Donbass, e ora le stanno bombardando. Lo ha riferito il ministero della Difesa di Mosca, citato dall’agenzia Ria Novosti. I russi, precisa il ministero, hanno bloccato la cittadina a nord e a sud. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha affermato che la Russia “non ha  fretta” a dichiarare la vittoria a Soledar. “Aspettiamo i rapporti ufficiali, ma c’è una dinamica positiva nell’evoluzione”, ha dichiarato come riporta Ria Novosti.

L’esercito ucraino in mattinata aveva smentito le affermazioni del capo dei mercenari della “Wagner” Yevgeny Prigozhin secondo cui la città di Soleadr sarebbe sotto il controllo russo. “I russi dicono che Soledar è sotto il loro controllo, questo non è vero”, afferma il rappresentante del gruppo orientale delle forze armate dell’Ucraina Serhiy Cherevaty come riporta Ukrainska Pravda. “Sembra che l’ubicazione di Prigozhin non sia vera, e non si trova nelle miniere di Soledar”, aggiunge Kiev.

“I feroci combattimenti a Bakhmut e Soledar mostrano ancora una volta il coraggio degli ucraini nel difendere la loro patria ma allo stesso tempo evidenziano l’importanza di aumentare l’aiuto militare da parte degli alleati. Saluto con favore dunque i recenti annunci di Usa Francia e Germania sul fatto che forniranno presto carri armati leggeri e veicoli di fanteria”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg nel corso di un punto stampa congiunto con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Stoltenberg prenderà parte oggi al collegio dei commissari dell’Ue. 

Le forze ucraine, secondo quanto riporta il Kyiv Independent citando lo Stato maggiore, hanno respinto gli attacchi russi vicino a 13 insediamenti nelle ultime 24 ore. Allo stesso tempo, la Russia ha lanciato sei missili, 16 raid aerei e oltre 50 attacchi con sistemi a lancio multiplo, che
hanno preso di mira le infrastrutture civili nelle regioni di Kharkiv, Donetsk e Kherson. Da parte loro, le truppe di Kiev hanno colpito tre posti di comando russi, due posizioni di truppe missilistiche e di artiglieria russe e otto aree in cui le truppe russe erano state temporaneamente dislocate.

Gli attacchi russi sono stati respinti vicino agli insediamenti di Hryanykivka nella regione di Kharkiv, Stelmakhivka nel  Lugansk e Spirne, Rozdolivka, Vesele, Bakhmut, Klishchiivka, Mayorsk, Vodyane, Nevelske, Khasnohorivka, Mariinka e Prechystivka nel Donetsk.

Secondo l’intelligence ucraina, in Russia dal 9 gennaio è stata limitata la partenza cittadini idonei al servizio militare. I servizi di Kiev hanno riferito che l’omologo russo Fsb ha inviato un ordine a tutti i dipartimenti di frontiera della Federazione  (le guardie di frontiera fanno parte dell’Fsb) e hanno reso noto il testo: “Dal 9 gennaio 2023,  il dipartimento di frontiera dell’Fsb garantirà la limitazione dei viaggi al di fuori del territorio della Federazione Russa dei cittadini che hanno una conclusione di prontezza per servizio militare”. Questa mattina durante un briefing con la stampa il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha smentito la notizia della restrizione per i cittadini idonei al servizio militare.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani intanto ribadisce che  “per l’Ucraina stiamo facendo tutto ciò che possiamo. Siamo pronti a inviare altre armi per quanto possibile, prima di farlo ovviamente sarà informato il Parlamento. Abbiamo inviato oltre 50 tonnellate di materiale elettrico per la ricostruzione della rete elettrica distrutta dagli attacchi russi. Stiamo discutendo con i francesi per le armi di difesa aerea. Anche ieri durante l’incontro tra il premier giapponese e Giorgia Meloni abbiamo ribadito l’intenzione di sostenere la totale indipendenza dell’Ucraina”.

La Turchia ha iniziato a inviare all’Ucraina una forma di bomba a grappolo progettata dagli Stati Uniti, arma potente e controversa dell’epoca della Guerra fredda per distruggere i carri armati russi: lo hanno dichiarato a Foreign Policy funzionari Usa ed europei. Le armi sono progettate per esplodere in submunizioni più piccole, possono rimanere sul campo per anni se non esplodono subito. La legge vieta agli Usa di esportarle. “Dopo che gli Usa hanno negato a Kiev l’accesso a queste munizioni, solo la Turchia poteva fornirle. Questo dimostra che Ankara è un importante sostenitore
militare dell’Ucraina”, hanno spiegato le fonti. 

Incontro in Turchia tra i funzionari ucraini e russi per i diritti umani, Dmytro Lubinets e Tatyana Moskalkova. I colloqui si sono tenuti ieri e al momento è in corso ad Ankara un altro incontro trilaterale dei difensori civici di Turchia, Russia e Ucraina. Ieri è stata discussa “un’ampia gamma di questioni umanitarie e dell’assistenza ai cittadini di entrambi i Paesi”, ha dichiarato oggi Lubinets. Secondo Ria Novosti, la Turchia conta sull’apertura di un corridoio umanitario con la mediazione di Ankara per aiutare bambini, donne e feriti colpiti dalla crisi in Ucraina, ha detto il difensore civico turco Sheref Malkoch.


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