Mosca: Usa hanno negato visti ai reporter russi al seguito di Lavrov all’Onu

I giornalisti russi al seguito del ministro degli Esteri Serghei Lavrov non hanno ottenuto i visti d’ingresso negli Stati Uniti per seguire la riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu che sarà presieduta da Mosca. Lo ha denunciato la portavoce Maria Zakharova, come riporta la Tass. “Mancano 40 minuti alla loro partenza. I giornalisti non hanno i visti. L’ambasciata degli Stati Uniti ha risposto che ‘ci stava lavorando’. È un’evidente manipolazione della libertà di parola e violazione dei diritti dei giornalisti”, ha aggiunto. Il viceministro Serghei Ryabkov ha poi avvertito: la Russia “non dimenticherà e non perdonerà”.

Il ministero della Difesa russo ha lanciato una nuova grande campagna per il reclutamento di volontari da inviare al fronte, con annunci sui social media, cartelloni pubblicitari e in tv: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence.

   La nuova campagna fa leva sull’orgoglio maschile delle potenziali reclute, si legge nel rapporto pubblicato su Twitter, attraverso appelli ai “veri uomini”, oltre a sottolineare i vantaggi finanziari dell’arruolamento.

    Da quando è stato interrotto l’accesso al reclutamento dei detenuti, anche la compagnia militare privata Wagner è in competizione per il limitato bacino di uomini russi in età da combattimento, osservano gli esperti di Londra secondo i quali è altamente improbabile che la campagna riesca ad attrarre i 400.000 volontari previsti dal ministero della Difesa.

    Le autorità stanno quasi certamente cercando di ritardare il più a lungo possibile qualsiasi nuova mobilitazione obbligatoria per ridurre al minimo il dissenso interno, conclude il rapporto.


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