Custodia cautelare per l’ex deputato Pdl, già consulente dell’ex ministro Tremonti, indagato nell’inchiesta sugli appalti. Sequestrati beni per 500mila euro, pari al prezzo del reato ipotizzato. Oggi nuovi elementi a suo carico, per il gip “sussistenti motivi di urgenza a provvedere”.
All’ex deputato Pdl sono anche stati sequestrati beni per 500mila euro, ovvero il corrispettivo della presunta dazione ricevuta dagli ex vertici del Concorsio Venezia Nuova. La somma requisita corrisponderebbe dunque al prezzo del reato, e sarebbe stata consegnata quattro anni fa a Milanese in virtù del ruolo di consigliere politico di Tremonti, all’epoca titolare dell’Economia, al fine di far ottenere al Cvn finanziamenti inizialmente esclusi dalle delibere del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) dell’anno 2010.
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Nell’ordinanza emessa a giugno dal gip si leggeva che Milanese, indagato, “al fine di influire sulla concessione di finanziamenti del Mose”, avrebbe ricevuto dal presidente del Cvn, Giovanni Mazzacurati, la somma di 500mila euro.
Il denaro – secondo gli inquirenti – sarebbe stato consegnato a Milanese tra l’aprile e il giugno del 2010, al fine di accedere ai finanziamenti del Cipe per realizzare parte del Mose. Secondo l’accusa, il Cvn avrebbe pagato Milanese attraverso Roberto Meneguzzo, patron della vicentina Palladio finanziaria. La dazione sarebbe avvenuta a Milano e per questo gli atti relativi a Meneguzzo sono stati trasferiti dal Tribunale del Riesame di Venezia in Lombardia per competenza territoriale. Repubblica.it