MotoGp, Australia: Marquez e Lorenzo i più veloci nelle libere, Valentino Rossi solo nono

marquez-aragon-2015Marquez e Lorenzo i più veloci, divisi da 50 millesimi. Valentino che al termine della prima giornata di prove libere chiude con il nono tempo, a quasi 7 decimi da Marc. E però il passo del pesarese è buono, le sensazioni  –  giura – “positive”: il tempo realizzato gli ha lasciato un po’ di amaro in bocca, è vero, ma molto è dipeso dal fatto che ha dovuto usare le gomme nuove con largo anticipo rispetto agli avversari, che così hanno potuto aumentare il vantaggio nei giri finali. “Sono abbastanza soddisfatto. Anche se nelle prossime ore dovremo lavorare molto per migliorare l’assetto ed essere a livello di quei due”.

Lorenzo e il pericolo Rossi. Lorenzo sembra molto sicuro di sé: “La giornata è cominciata bene fin dal mattino. L’assetto è così buono che abbiamo trovato il tempo per provarne un secondo”. Nel pomeriggio gli uomini del suo team hanno esposto un cartello per avvertirlo del “pericolo” Rossi, che ad un certo punto gli si era messo a ruota. Valentino ha poi spiegato che la situazione è stata del tutto casuale, ma il compagno di squadra non ha perso l’occasione per polemizzare: “Non è la prima volta che succede, con lui. Ma anche Iannone lo fa spesso: ti stanno appiccicati dietro, per migliorare i loro tempi e scoprire quali sono le due traiettorie. Marquez non fa come loro”.

Iannone quarto tempo. Andrea Iannone ha chiuso con un buon quarto tempo. Come tutti i piloti è soddisfatto delle nuove gomme ‘intermediè Bridgestone, una doppia mescola (più dura a sinistra, perché il circuito ha delle curve a lunga percorrenza proprio da quella parte) che dovrebbe evitare le incertezza della stagione passata. “Sono molto vicino a Jorge  –  un decimo appena  –  e credo si possa migliorare domani, anche perché abbiamo capito come intervenire sull’elettronica. Ma anche in Giappone la moto era a posto, se non pioveva sarei finito con i più forti”. Cioè sul podio, che potrebbe essere l’obiettivo di domenica. “Io quella parola non la pronuncio. Però posso stare con i migliori, questo sì”. Male invece l’altro ducatista, Andrea Dovizioso: “E’ colpa mia, ho male interpretato la pista che pretende un approccio delicato e la linea perfetta sui lunghi tornanti: invece entravo troppo presto. Posso migliorare molto”.

Jorge provoca ancora. Marquez è molto veloce (“Su questo genere di percorsi, dove non dobbiamo frenare bruscamente e ripartire di colpo, la Honda riduce il suo gap dalla
Yamaha”) e si candida alla vittoria, non altrettanto Pedrosa (“Devo adattarmi meglio ai nuovi pneumatici”). Lorenzo provoca ancora: “Sarebbe bello che di mettessero tutti tra me e Rossi, facendogli perdere un po’ di punti”.  E’ tutto un punzecchiare, quello del maiorchino: “Ogni anno qualcuno diventa campione, ma non necessariamente è un grande campione. Rossi? Ha fatto la storia. I campioni sono di tre categorie: i dominatori, quelli costanti e quelli che sfruttano le circostanze. Io sono al 70% un dominatore e al 30% uno regolare. Lui al 90% è regolare, e al 10% approfitta delle occasioni”. Il pesarese se la ride: “Ogni gara ha la sua storia. Ne mancano 3, e almeno una volta devo finire davanti a Jorge perché bastino quei 18 punti di vantaggio: sarebbe bello farlo subito qui, in Australia”.

Corriere dello Sport