MotoGp. Frenata Vale, ritira il ricorso

valentino-rossi-conferenza-stampa-valenciaLA DELUSIONE. Ora anche la rassegnazione. Perché che senso ha andare avanti quando, comunque, non puoi tornare indietro? Nessuno. Perché ormai il campionato è finito. Il titolo è andato da un’altra parte. In Spagna. Il finale di una stagione comunque da ricordare non lo puoi più cambiare. E forse è meglio non sapere che, magari, avevi ragione e la penalizzazione subita a Sepang dopo il corpo a corpo con Marquez era eccessiva. Meglio voltare pagina anche se sarà impossibile dimenticare. Meglio chiuderla così. Ritirando il ricorso presentato al Tribunale di Arbitrato per lo Sport (Tas) contro la decisione dei Commissari della Federazione internazionale di imporgli 3 punti di penalizzazione dopo il Gp della Malesia il 25 ottobre scorso. Valentino Rossi archivia il 2015. Non è da lui rassegnarsi. Ma nemmeno combattere contro i mulini a vento. Ci ha provato. Ai giudici di Losanna aveva chiesto l’annullamento della pena, o almeno una riduzione da 3 punti a 1, dal momento che in base ai regolamenti Fim un pilota con 4 punti di penalità deve iniziare la gara successiva dall’ultima posizione in griglia. Insieme all’appello Valentino aveva presentato una domanda urgente di sospensiva della decisione per non perdere la possibilità di giocarsi il Mondiale ad armi pari con il compagno di squadra Jorge Lorenzo. Ma il 5 novembre, 3 giorni prima dell’ultimo Gp a Valencia, l’arbitro nominato – il tedesco Ulrich Haas – avea respinto la richiesta di rimandare l’esecuzione della penalizzazione «non essendo soddisfatte le condizioni per concedere la sospensiva«. Ultimo in griglia, una partenza agguerrita, una gara di cuore e talento, una rimonta fino al quarto posto. Alle spalle della coppia Honda e di Lorenzo. Non abbastanza. Davanti all’aiuto ricevuto dai connazionali (riconosciuto apertamente dal diretto beneficiario, Lorenzo), Rossi di più non poteva fare. Figuriamoci adesso. E allora sì che l’unica cosa da fare è rinunciare all’appello. La procedura di arbitrato è stata terminata e la decisione della Fim continuerà a rimanere in vigore. «Il peggio è passato, ci riproverò nel 2016», la promessa di Vale. E con questa frase si chiude ufficialmente il mondiale più bello, emozionante, seguito e palpitante degli ultimi anni. Per molti anche il mondiale più ingiusto. Ma ora si volta pagina: il 2016 è alle porte e l’unica certezza è che il motomondiale avrà un boom di appassionati. Molto più che una vittoria in qualsiasi mondiale. Molto più che una vittoria in qualsiasi tribunale.

La Stampa