VALE al veleno. Insinua sospetti, che però, per lui, sono già una certezza: «In Australia Marquez ha aiutato Lorenzo. Non vuole che il titolo lo vinca io». Il gelo sotto la cappa del cielo malese. Alla vigilia del penultimo round della stagione Rossi alza la pressione contro la trappola spagnola e pure contro gli «stupidi che hanno criticato Andrea Iannone» per non avergli lasciato il podio domenica scorsa. «Lorenzo ha un nuovo alleato e questo cambia ogni cosa, d’ora in poi sarà tutto diverso in gara». Quando ha rivisto la sfida di Phillip Island in televisione, Valentino ha capito tutto. E’ stato tutto più chiaro: «Marc ha giocato con me e con Iannone, anzi ha giocato soprattutto con me perché voleva aiutare Jorge, permettergli di allontanarsi, tanto sapeva di poterlo riprendere». «Sì, certo, mi ha aiutato, soprattutto all’ultimo giro», la gelida risposta di Jorge riferendosi al sorpasso subito che gli ha tolto la vittoria e altri punti preziosi che, invece, avrebbe potuto guadagnare su Rossi. Pure il diretto interessato nicchia e si smarca: «Non ho giocato con nessuno, ho dato tutto. Ma Valentino dovrebbe pensare a Jorge, non a me».
Sarà. Ma Vale non ci crede. Comunque «è importante che lui sappia che l’ho capito». Però «non ha usato fairplay come un professionista dovrebbe fare» e quindi adesso la pratica mondiale diventa più difficile perché «giocarmela solo con Lorenzo è un conto ma dovere battere anche Marc è un altro». E’ «deluso» perché «non mi aspettavo un comportamento così anche se da qualche gara lo avevo nasato». Insomma, «basta guardare i tempi – spiega Vale –: Marquez aveva un passo nettamente migliore degli altri ma ha sempre guidato per lasciare andare via Jorge e tenere me a lottare con Iannone. Sapeva che la Ducati mi sverniciava sul dritto e sperava che sarebbero rientrati anche Crutchlow e Pedrosa. Tutte le volte che provavo a passare Marc, lui mi risuperava e rallentava. Lo ha fatto in almeno tre occasioni. La sua sfortuna è stata che Jorge non fosse così veloce, altrimenti la gara sarebbe finita».
Una strategia per non farlo vincere. Una «vendetta». «Sono convinto che Marquez pensa che in Argentina abbia fatto apposta a buttarlo giù, e che ad Assen sarei dovuto sparire o farmi battere. Ha pensato come i bambini – la stoccata contro l’ex campione del mondo –: non vinco io e non vinci neanche tu. Il male minore per lui è Lorenzo».
«Voglio che vinca il migliore – replica Marc –. Rossi è il favorito, dipende solo da lui». La tensione non cala. Anzi, adesso «mi viene anche un dubbio: Marc ce l’avrà avuto davvero il mio poster in camera? Il fatto è che lui vuole battermi a tutti i costi. Alla fine preferisco il comportamento di Biaggi, almeno erano chiare le posizioni: non ci sopportavamo».
