IL LUNGO debriefing dopo la bandiera a scacchi su Phillip Island deve portare i risultati. Vale e i suoi si sono guardati in faccia, se le sono dette senza lasciar nulla in sospeso. Perché se il sabato australiano non avesse preso quella piega che ha piantato Rossi in terza fila, forse la tensione alla vigilia della Malesia si farebbe sentire con meno pressione. E invece «bisogna capitalizzare ogni sessione a partire dal venerdì«, l’auspicio di Valentino. Con due Gp ancora davanti e solo 11 punti di margine sul compagno-rivale Jorge Lorenzo lui stesso è consapevole che «serve cambiare marcia«. Non ci si può più fidare dell’effetto rimonta della domenica. Sarà anche un animale da gara, sarà che – parola del suo storico ex capomeccanico (fino al 2014) Jeremy Burgess – «a tenerci fuori dai disastri era solo Valentino«, ma con un «martillo« come Jorge il numero 46 non si può permettere un altro weekend giù dal podio e, soprattutto, lontano da Lorenzo. E allora Vale non soltanto dovrà tirare fuori il classico jolly in qualifica ma provare anche a chiamare la pioggia. Che, peraltro, in Malesia arriva spesso ad abbattersi sul circuito. Una possibile alleata visto che nelle ultime sette gare Rossi è arrivato davanti a Lorenzo soltanto tre volte, proprio quando la pioggia ha bagnato le piste di Silverstone, Misano e Motegi. Col sole, invece, il maiorchino ha dimostrato di essere più incisivo e più veloce nella messa a punto. Già, la velocità. Pure quella in pista alla Yamaha ancora manca per riuscire a tenere testa alle Ducati e alle Honda. I test malesi a inizio anno già lo avevano messo in luce facendo scattare l’allarme rosso per la M1.
La netta superiorità in trazione non è stata scalfita. Ma poi, in gara, Vale ci mette qualcosa in più. Come peraltro conferma il confronto del bottino di successi collezionati dalla coppia Yamaha proprio a Sepang: 6 vittorie per Valentino, nessuna a referto per Jorge in MotoGp a parte nel 2006 in 250. Nell’anno sfortunato in cui Valentino – nonostante un vantaggio di 8 punti su Nicky Hayden – perse il Mondiale all’ultima gara a Jerez. Ecco, appunto, chiudere i conti già domenica prossima eviterebbe il rischio di evocare brutti ricordi e di macinare cattivi pensieri.
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