SI COMMUOVE prima di alzare in alto la coppa. E forse si tappa le orecchie quando accanto qualche applauso il pubblico spagnolo, il suo pubblico, gli fa piovere addosso bordate di fischi. Infine, a caldo, nelle dichiarazioni del dopogara, Jorge Lorenzo fa un’altra frittata dopo quella dell’intervento pro-Marquez e anti-Vale a margine del fattaccio di Sepang.
«Questo titolo – annuncia da campione di ingenuità – è mio, è nostro, è insomma, di tutta la Spagna». È con quel ‘nostro’ che Lorenzo innesca l’ennesima bufera sul maledetto 2015 della Motogp. Il riferimento è a come Marquez e Pedrosa, appunto da bravi spagnoli, avrebbero in un certo modo, aiutato il pilota Yamaha nella corsa al titolo. «Sono spagnoli come me – spara Jorge – e sapevano quello che mi giocavo. Magari un piccolo aiuto…».
PAROLE che in pratica coincidono con le accuse che Rossi ha fatto a tutto e tutti mandando in archivio la sua stagione più triste. Poi, una manciata di minuti dopo, in sala stampa, Lorenzo prova a fare una minima e imbarazzante marcia indietro, ma ormai la ‘bomba’ spagnola aveva già fatto il giro del mondo. Il pilota della Yamaha prova così a riportare il discorso sulla sua stagione. Su come, facendo finta che non sia mai esistito una caso Marquez, il numero 99 si senta giustamente premiato dal risultato finale.
«È stata una stagione molto difficile, ma sono riuscito a vincere tante gare nonostante la forte concorrenza di Valentino e della Honda. E comunque tornando alla gara di Valencia devo ammettere che è stata una gara complicata. Sono stato in testa fin dal primo giro e mi aspettavo un attacco delle Honda da un momento all’altro. Avevo tirato tantissimo le gomme e agli ultimi giri non volevo rischiare più di tanto, ecco perché Marc e Dani mi sono arrivati così vicini».
Infine le accuse di Rossi. Lorenzo sospira, come quando gli vengono ricordati i fischi arrivati subito dopo la fine del Gp. «Non c’è mai stato niente di tutto quello che si è parlato e si parla ancora troppo. Adesso voglio godermi questo titolo». E pensare a un futuro. Forse molto lontano da Valentino Rossi.
Resto del Carlino