Mancano tre giorni alla visita istituzionale Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica italiana, sul Titano ma c’è chi storce il naso.
Si tratta del MoVimento 5 Stelle San Marino che dichiara in una nota di essere “apertamente contrario alla visita di Giorgio Napolitano in Repubblica, che costerà ai cittadini 90mila euro, non in merito alla sua carica istituzionale, la quale merita il massimo rispetto, quanto per le scelte politiche che tale carica non dovrebbe permettere; Napolitano ha di fatto posto le basi per quella che da Repubblica parlamentare sta assumendo sempre più i contorni di una Repubblica presidenziale”.
Napolitano, primo presidente della Repubblica italiana a ricoprire il secondo mandato sarebbe colpevole secondo i “grillini” sammarinesi, non solo per aver permesso a Mario Monti, Enrico Letta prima e Matteo Renzi ora di andare al governo per sua diretta emanazione e non attraverso il voto dei cittadini, ma anche per altre questioni, come quella delle “telefonate, fra Nicola Mancino (indagato dai magistrati della Procura di Palermo per falsa testimonianza dopo la sua deposizione al processo per la mancata cattura di Bernardo Provenzano a Mezzojuso nel 1995) e Loris D’Ambrosio, consigliere giuridico del Quirinale”, che coinvolgono anche lui. Napolitano, delineando “un conflitto di attribuzione dei poteri” fra lui e la Procura palermitana, “trascina la medesima in Corte costituzionale – scrivono i grillini sammarinesi – in quanto se non è intercettabile il Presidente non deve esserlo nemmeno il suo interlocutore” e nel dicembre di due anni fa la Corte decreta “la distruzione dei nastri, rigettando dopo due rinvii la richiesta legittima di Massimo Ciancimino (imputato nella trattativa) di poter ascoltare le intercettazioni per ricavarne elementi per la difesa”, eliminando così “la possibilità di eventuali responsabilità da parte del Presidente” nella trattativa Stato-Mafia. (…) San Marino Oggi