Il dialogo tra Movimento 5 stelle e Partito democratico non decolla. Tanto meno sui nomi. Ieri 9 settembre dopo il discorso di Giuseppe Conte a Montecitorio, si è improvvisato nel mezzo del Transatlantico un “intergruppo” abruzzese, di parlamentari che in comune, fino ad adesso avevano solo il luogo di nascita e che ora si trovano a stilare una lista delle priorità, con cui spiegare ai rispettivi elettori che questa alleanza porterà alla realizzazione della linea ferroviaria Roma- Pescara, di viadotti autostradali.
Rivela il Fatto quotidiano in un retroscena che c’è un nome che più di tutti terrorizza i Cinque Stelle, quello di Luciano D’Alfonso: “Se fanno D’ Alfonso sottosegretario i nostri attivisti ci ammazzano”, si sfogano. Ma i dem non vogliono sentire ragioni: “”Luciano, ubi maior”. “Ci siamo scannati, abbiamo fatto tutta la campagna per le Regionali contro di lui”, si disperano i pentastellati. Che confidano in un perdono.