Movimento Elego San Marino. Intervista al Consigliere Giovanna Cecchetti: “Non sono femminista: è la capacità di ricoprire un ruolo quello che conta”

Intervista al Consigliere Giovanna Cecchetti: “Non sono femminista: è la capacità di ricoprire un ruolo quello che conta”

D. Gli occhi sono tutti puntati sulla crisi, sugli scenari futuri che si stanno ridisegnando in fretta. Ma mentre tutti erano concentrati sulla caduta del governo, mercoledì 18 settembre qualcosa è successo. Attorno alle 2 di notte, Civico10 ha presentato le dimissioni determinando la fine della legislatura. In quello stesso giorno era convocata una seduta del Consiglio Grande e Generale, all’ordine del giorno c’erano le istanze d’Arengo. Consigliere, lei ha partecipato al dibattito?
R. L’atmosfera, come Lei ha detto, era strana. Molti consiglieri non erano in Aula, tutti eravamo concentrati sulle dimissioni di Civico10. C’erano però delle istanze d’Arengo particolarmente importanti e così per partecipare al dibattito, sono rimasta in Aula. Era poco prima di mezzanotte quando abbiamo discusso l’istanza sull’uso della canapa a scopo ricreativo che con mia grande sorpresa ha trovato il favore dell’Aula, complice il fatto che molti Consiglieri fossero impegnati a seguire da vicino l’evolversi della crisi. Del resto solo pochi mesi fa era stato presentato un emendamento alla Legge di Bilancio sempre per legalizzare l’uso ricreativo della cannabis che il Consiglio Grande e Generale aveva bocciato.
Personalmente ho sostenuto l’uso ricreativo della canapa, visti i fallimenti delle politiche di repressione, esaminati i dati dell’OMS, e valutato che si tratta di un mercato completamente in mano alla criminalità, come sostenuto anche dall’ex Procuratore Nazionale Antimafia Roberti. Una responsabilità che mi sono voluta assumere, proprio in considerazione dei tre punti sopra esposti.

D. Se l’istanza è passata anche grazie a una serie di coincidenze, c’è chi sta lamentando il fatto che altri provvedimenti quali la legge sull’aborto potrebbero non vedere mai la luce.
R. Sì, ho sentito che c’è tanta amarezza per questo provvedimento che attendeva l’approvazione definitiva ed al quale ho dato il mio sostegno. Un Progetto di Legge non più rinviabile, necessario se si vogliono aiutare le donne che si trovano a dover fare questa difficile scelta.

D. Coloro che da tempo reclamano a gran voce la legge sull’aborto stanno notando una vistosa assenza di donne nella politica nostrana. Da donna e da politico, cosa risponde?
R. Voglio premettere che non sono femminista e che quando una persona ricopre un determinato ruolo non mi soffermo mai sul genere, che sia uomo o donna, l’importante è che abbia le competenze per svolgere al meglio il proprio mestiere. Ho letto come tutti che si è voluto dar risalto alla mancata partecipazione di donne al dibattito politico andato in onda sulla nostra emittente televisiva Rtv. In quell’occasione, come altre volte, devo dire che sono stata grata al collega Tony Margiotta che si è offerto di andare in trasmissione offrendomi la possibilità di stare un po’ con le mie figlie che non vedevo da giorni essendo stata impegnata giorno e notte con la politica. Una cosa non facile non soltanto per una donna, ma anche per un uomo, specie se con figli, considerato che, al contrario di qualche tempo fa, oggi anche i papà, come è giusto, sono più presenti per i figli e la famiglia. Detto questo non voglio essere ipocrita e negare che fare politica per una donna è sicuramente molto più complesso che per un uomo, non soltanto per gli impegni familiari, ma anche perché c’è la tendenza a parlarsi più tra uomini, lasciando magari ai margini le donne che fanno politica.