La Bce, nel motivare il suo no alla proroga dell’aumento di capitale di Mps, ha rilevato che “la situazione della liquidità della Banca si è andata progressivamente deteriorando fino a raggiungere, a valle del referendum” del 4 dicembre “un orizzonte temporale di 29 giorni entro il quale la Banca può far fronte ai propri fabbisogni di liquidità senza ricorrere a nuovi interventi”. E’ quanto emerge dal prospetto dell’aumento di capitale.
Un orizzonte temporale che “risulta inferiore di un giorno rispetto al limite di risk capacity (tolleranza del rischio) fissato dalla Banca stessa” ed “è stato calcolato applicando alla situazione di liquidità inerziale un forte stress che ipotizza, in base a scenari teorici particolarmente negativi, la fuoriuscita di circa Euro 10,3 miliardi di liquidità nel corso di un mese”.
In merito ai rilievi della Bce, Mps nel prospetto sottolinea che la posizione di liquiditàà operativa presentava un livello di counterbalancing capacity (un cuscinetto di liquidità) non impegnata pari a Euro 13,1 miliardi, in diminuzione di circa Euro 1,5 miliardi rispetto al dato al 30 settembre 2016. A tale data, l’orizzonte temporale senza stress si confermava superiore ai 12 mesi”.
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