Il caso Telecomunicazioni, etimologicamente comunicare da lontano, deve essere affrontato nella sua interezza perchè è vero che non deve esistere monopolio, padre e figlio che gestiscono due compagnie di telefonia e servizi correlati mi sembra paradossale e fuori da logiche di sano mercato, ma non dovrebbe esistere neppure un unico gestore di radiotelevisione. Siamo al paradosso e alla “tirannia” nell’epoca del pluralismo informativo, di internet e della globalizzazione forzata che apre scenari anche inquietanti, veda il caso inglese del controllo di tutte le cam di servizio che ieri le ho inviato e che rappresenta la massima espressione della visione “orwelliana” mal espressa nel Big Brother televisivo. Il Monopolio è antistorico e antidemocratico e la pluralità delle voci in ogni settore della Comunicazione tecnologica può apportare solo benefici in termini di socializzazione e di economia domestica, oltre che industriale. Scegliere un contratto Tim o vadofone, Wind ha una rete cellulare molto limitata in tutta Italia, pur con tariffe vantaggiose, è certamente oggi una scelta più sana grazie ai pacchetti “all inclusive”. Con tariffa certa, telefonino e accesso a internet tramite pc o wap, ora ognuno di noi può scegliersi un modo meno esoso di comunicare. Tms quando offrirà i medesimi servizi? Prima quando sarà in grado di farlo? Medesimo discorso per adsl e tecnologia wireless che sono un “must” non solo a livello sociologico e di moda ma anche e soprattutto di fruibilità e in qualche modo indispensabili per essere in contatto con il “mondo”. Il Monopolio è da combattere e da regolare anche a livello radiotelevisivo, a proposito a quando la digitalizzazione delle frequenze e la possibilità per i privati di accedere ai servizi? Voglio credere che qualcuno stia pensando di ampliare l’offerta e far decadere l’inutile e costoso imprimatur Rai-Eras che in più di 15 anni non ha saputo regalarci quell’afflato europeistico e mondiale con cui si era partiti nel 1993, in epoca zavoliana. Non regolare e liberalizzare il sistema delle Comunicazioni relega per forza di cose la nostra Repubblica tra gli Stati più retrogradi e confusi nel grande panorama del settore. Spero che l’attuale Governo possa concederci nuove possibilità in un momento storico in cui risparmiare 10 euro è importante per chiunque e scegliere con chi volersi legare dal punto di vista dei servizi tecnologici un diritto quanto mai necessario. Anche scegliere quale radio ascoltare o informazione vedere è fondamentale, perchè i sammarinesi hanno il diritto, così come avviene per la carta stampata e ora, anche grazie a Voi, al world wide web, di determinare cosa interessi di più e cosa di meno. San Marino deve farlo e è obbligato a farlo in nome di una democrazia che si sbandiera ma troppo spesso, per interessi di pochi, viene fatta regredire a uno status “tribale” che ai cittadini non porta alcun giovamento, nè culturale nè economico. Quante le compagnie di gestione dei servizi? Quali tariffe offrono? Quale la qualità dei servizi? Da questi dati dobbiamo partire, perchè siamo ancora all’età della pietra con i vari “sciamani” che per esorcizzare i loro bisogni, certamente poco spirituali, inquietano le nostre vite con incubi virtuali che si rpercuotono nella realtà quotidiana già vessata da tutto ciò che sappiamo e in particolare, ancora più inquietante, da ciò che non sappiamo.
Mr. Star