La risposta del segretario di Stato per gli Affari esteri, Antonella Mularoni, all’interpellanza del consigliere Psd, Marino Riccardi, chiarisce che gli scon?namenti di esercito e forze dell’ordine italiani, susseguiti dal 25 marzo 2010 al 2 febbraio scorso, sono stati in tutto sette.
E altrettante sono state le note di protesta inviate dalla segreteria di Stato per gli Affari esteri alle autorità italiane per il tramite dell’ambasciatore d’Italia a San Marino, Giorgio Marini. A cui si sono aggiunge le “vibranti proteste orali e forti sollecitazioni” del segretario di Stato, rivolte sempre al diplomatico italiano “af?nchè – motiva la risposta all’interpellanza – il suo Paese adottasse in tempi brevi tutte le misure necessarie per giungere alla cessazione di tali scon?namenti, intollerabili sul piano del principio e ancor più vista la loro frequenza”.
Le lamentele sammarinesi hanno portato, come risultato, all’adozione recente, da parte dei ministeri italiani competenti e di tutti i corpi militari, di “un’apposita circolare diramata ad ogni livello”. Le visite non autorizzate, sempre più frequenti sul Titano, di uomini in divisa e persino di automezzi pesanti, sono avvenuti “per ignoranza delle normative sull’ingresso in Paesi stranieri, ovvero per negligenza”, perchè i militari non si sono nemmeno resi contro di essere entrati in uno Stato diverso dal loro.
Mularoni esclude in?ne che le ‘invasioni’ siano riconducibili “a volontà politica istituzionale da parte italiana, in relazione al clima di acceso con?itto in seguito le direttive del partito che non ha mai creduto nel Patto”.
San Marino Oggi