“Muore” San Marino Oggi… Condoglianze alla sua figlia Democrazia!
E’ un giorno triste, oggi, per la Repubblica di San Marino. Tutta… Triste per la sua democrazia che perde una delle sue importanti voci, fra quelle attente, immerse nella realtà. Triste per la democrazia, sempre da bardare a lutto, quando la pluralità dell’informazione si ridimensiona.
E triste, soprattutto, per i cittadini, che potranno ascoltare meno voci ed essere, quindi, più esposti di ieri alle strumentalizzazioni.
Oggi, infatti, per l’ultima volta San Marino Oggi sarà in edicola. E questo mi rattrista anche personalmente. Mi rigetta indietro negli anni, ai giorni in cui con il mio editore di allora e amico di oggi, Carlo Filippini; con il direttore Tullio Vittorio Giacomini, anche lui oggi un amico vero, e di fronte ad un costante arriva e scappa di veri professionisti romani, certamente più preparati, più competenti di me, ma incapaci di intendere “non perentorio” l’orario di lavoro e i diritti sindacali, condizione indispensabile, all’epoca, perchè un giornale tutto sammarinese potesse sopravvivere…
Mi rigetta indietro nel tempo -dicevo-, ai giorni in cui con anche il mio determinante contributo, la mia profonda passione per il giornalismo, per quello che sarebbe stato per ancora tanti anni il mio lavoro, nacque San Marino Oggi, evoluzione editoriale di “Si – San Marino Italia”, quel quotidiano che usciva tutti i giorni, senza una lira alle spalle, spedito via fax su abbonamento… Quasi il precursore, per certi versi, dell’online di oggi.
In tanti che oggi lavorano sul Titano nel mondo dell’informazione sono passati da lì, dalla redazione di Fiorentino di San Marino Oggi… Credo che anche per loro oggi sia un brutto giorno nonostante di quel San Marino Oggi della seconda metà degli anni Novanta e primi anni Duemila oggi era rimasto ben poco dopo l’ingresso di investitori esterni diversi, contrapposizioni e forse anche vere e proprie liti che hanno portato all’uscita anche dell’editore che lo fondò.
In ogni caso, San Marino Oggi continuava ad essere una realtà importante dell’informazione sammarinese. Una informazione oggi più monca e certamente -nel suo complesso- meno autorevole.
Del resto, sosteneva Walter Cronkite, storico conduttore della CBS, “una democrazia cessa di essere democrazia se i suoi cittadini non partecipano al suo governo”. E, aggiungeva, “per partecipare in modo intelligente, devono sapere quello che il loro governo ha fatto, sta facendo e prevede di fare; ogni volta che qualsiasi ostacolo, non importa quale sia il suo nome, si frappone a queste informazioni, una democrazia è indebolita, e il suo futuro in pericolo”.
Ciò non significa che sul Titano, oggi, muoia una parte dell’informazione libera, o meglio disinteressata. Non so… Come noto non “vivo” più San Marino da anni ed anni e non leggo giornali o ascolto la tv sammarinese, se non saltuariamente… Semplicemente, non credo che l’informazione “libera” esista in nessuno dei più remoti angoli di questo mondo. E, se ipoteticamente esistesse, non sarebbe tale: sarebbe ugualmente ostaggio, se non di interessi politici o economici, delle idee di chi, l’informazione libera, la “confeziona”.
Proprio per questo motivo, perchè nessun organo di informazione può essere fino in fondo imparziale, “asettico” -specie sul Titano dove gli introiti delle vendite o la raccolta pubblicitaria non so come possano garantire sopravvivenza ad un qualunque organo di informazione- può essere solo la pluralità di voci, di linee editoriali, di idee a garantire la corretta informazione.
Se una di queste voci, qualunque essa sia, si ammutolisce, la sovranità popolare, base imprescindibile per una vera democrazia, inevitabilmente ne soffre.
Oggi tocca a San Marino Oggi, in passato è toccato ad altre realtà diventate importanti… In futuro toccherà certamente ad altre iniziative editoriali, di informazione, levare bandiera bianca.
Chi oggi sopravvive lo farà fino a che il finanziatore di turno -palese o occulto- lo riterrà utile per i suoi fini. Resterà, sul Titano, forse, solo la Tv di Stato, senza che altri abbiano voce per metterne in discussione i contenuti, la qualità e la correttezza dell’informazione.
La democrazia sammarinese sarà, allora, “garantita” da una sola voce, una voce di Stato. Di quello Stato guidato, comandato dal gruppo al potere in quel momento…
Forse, me ne rendo conto, mi sono proiettato troppo avanti e con troppa fantasia… Ma quello descritto è uno degli scenari possibili dell’informazione sammarinese. Uno scenario che chi ha realmente a cuore la democrazia sammarinese dovrebbe concretamente prendere in considerazione e agire di conseguenza, con serietà e coraggio, per evitare che si realizzi.
La storia insegna… Al pari delle ultime vicende interne sammarinesi che vedono protagonisti i potenti di un tempo, per i quali una corretta, libera, completa, autonoma e seria informazione era a quei tempi un ostacolo… Se, invece, avessero agito, legiferato varando una legge sull’editoria consapevole dell’impossibilità per ogni iniziativa editoriale di sopravvivere senza sovvenzioni esterne, oggi questo sarebbe di certo a loro vantaggio… Facciano tesoro di questo i potenti di oggi…
Certo, fra qualche cambio generazionale, non esisteranno più giornali di carta e forse neanche l’informazione televisiva avrà l’influenza, il peso che ha oggi. Ma fino ad allora, nonostante il successo crescente di Giornalesm.com, ottima intuizione del suo direttore-fondatore, che non necessita di ingenti capitali per sopravvivere, ma che non può fin da ora raggiungere quella popolazione non informatizzata e priva di cultura -chiamiamola- elettronica, ogni assemblea democratica ha il dovere di imporre al suo governo, costi quel che costi, la tutela della pluralità di informazione… Compresa quella becera di stampo -per intenderci- Charlie Hebdo!
Enrico Lazzari