Muro Milan, la Juve ringrazia

Milan 2016Sblocca Insigne, ma Bonaventura gela subito il San Paolo e i rossoneri reggono: il Napoli manca l’occasione per l’immediato controsorpasso al vertice anche a causa dell’appannamento dei suoi uomini migliori. Tra questi Higuain, a secco in due partite consecutive per la prima volta in questo campionato.

Il Milan è diventato ufficialmente una squadra. Almeno sul piano della compattezza, anche se sul gioco c’è ancora da lavorare. E ieri se n’è accorto anche il Napoli, vedendo infrangersi sul muro rossonero le proprie speranze di immediato controsorpasso alla Juve. Napoli meno brillante, quello delle ultime settimane (già a partire dal match col Carpi), che paga il momento di leggero appannamento dei suoi uomini migliori (Higuain, Insigne nonostante il gol di ieri, soprattutto Hamsik) e che continua a concedersi quelle distrazioni fatali in difesa che fino a un paio di mesi fa sembravano essere state definitivamente cancellate dal vocabolario azzurro. La mancata chiusura di Callejon su Bonaventura che ha vanificato in pochi minuti gli effetti del tiraccio di Insigne deviato da Abate e letto in ritardo da Donnarumma ha impedito alla squadra di Sarri di godere nel secondo tempo di quegli spazi che una situazione di vantaggio avrebbe garantito, stanando un Milan votato quasi esclusivamente al contenimento. E se è vero che Mertens (palo a botta sicura) avrebbe potuto scrivere un’altra storia nel finale, l’ottima attitudine difensiva di squadra dimostrata dai rossoneri nell’arco dei 90′ merita a sua volta un riconoscimento.

Nessun assist aggiuntivo rispetto ai 17 già assegnati ieri, mentre con questi due sono saliti a 28 i gol complessivi della 26ª giornata, con 3 doppiette, a firma Defrel, Dzeko e Salah. Per il bosniaco e l’egiziano si tratta dei primi “+6” delle rispettive carriere italiane, mentre Defrel aveva già realizzato due doppiette l’anno scorso col Cesena (a Bergamo e a Napoli). Ben 6 i rigori assegnati, la metà dei quali neutralizzati dai portieri: il totale dei penalty accordati eguaglia il record stagionale stabilito alla 21ª giornata, quello degli errori è invece un primato assoluto in questo campionato. Pensate che quelli respinti tra sabato e domenica da Bizzarri, Perin e Belec rappresentano il 20% di tutti i rigori parati in stagione, visto che nelle prime 250 partite i “+3” dei portieri erano stati appena 12 e il solo Bizzarri ne aveva già rispedito al mittente uno in precedenza (a Destro del Bologna). Stavolta hanno sbagliato Toni (comunque in gol sulla ribattuta), Di Natale e Maxi Lopez, tutti al primo errore in stagione, mentre hanno fatto centro dal dischetto Pellissier, Maccarone e Cerci.

Ancora a secco Higuain, che per la prima volta in questa stagione non segna per due partite di fila in campionato, in un turno pieno di primizie sul tabellino dei marcatori. Alcune assolute in Italia (Miranda, Ali Adnan e Tello, quest’ultimo 16° marcatore diverso della Fiorentina), mentre D’Ambrosio e Quagliarella hanno siglato i primi gol in A con le maglie di Inter e Sampdoria rispettivamente e Fernandez e Seydou Keita sono andati

a segno per la prima volta in stagione. Ma hanno interrotto digiuni piuttosto prolungati anche Pinilla dell’Atalanta, che non segnava dal 3-0 al Carpi dell’8ª giornata, lo stesso turno in cui Pellissier aveva realizzato l’unico gol stagionale prima di sabato (in Genoa-Chievo 3-2), e Kalinic della Fiorentina (primo centro del 2016), mentre Quagliarella non timbrava su azione da 5 mesi, ossia dalla doppietta in Torino-Sampdoria della 4ª giornata, quando vestiva ancora la maglia granata. Repubblica.it