UNA BUONA Fiorentina perde a Napoli, consolazione parziale dopo aver beccato due coltellate dai soliti assassini (Insigne-Higuain) nel festival del pressing assatanato. Poteva succedere (e in effetti è successo). Partita decisa dalle grandi giocate e probabilmente dal cambio di ritmo innescato all’inizio di ripresa dal gol di Insigne: il gioco – prima controllatissimo – si allunga e la Fiorentina perde anche Alonso per un problema muscolare. Non un dettaglio in una partita fatta di equilibri dinamici e grande controllo degli spazi.Una porta aperta in più per i fortissimi attaccanti del Napoli, che dopo Lazio, Juve e Milan batte anche la Fiorentina, rammaricata soprattutto per come dopo aver raggiunto il pareggio con Kalinic, la partita le risfugga per un errore di Ilicic (lo stesso che aveva innescato il pareggio di Kalinic). Diciotto punti in otto partite sono comunque tanti e il panorama da lassù è sempre molto spettacolare: Sousa ha in mano una squadra che funziona, anche se contro gli Assassini avrebbe dovuto essere più attenta.
Negli uomini è lo stesso Napoli che ha schiantato il Milan prima della sosta, quattro pippoli e a casa, un’alluvione offensiva che la Fiorentina nel primo tempo gestisce senza problemi, solo due tirucci centrali di Hamsik e Insigne, più un colpo di testa che Higuain snocciola nel recupero senza attivare il radar. L’unico vero pericolo lo corre Reina, che si sdraia per intercettare il bel sinistro angolato di Blaszczykowski. La partita decolla poco, il super attacco del Napoli (16 reti) resta a distanza dalla mega difesa viola (4 gol subiti). A centrocampo va in onda il festival del pressing, è una gara a chi recupera prima il pallone: partecipano anche gli attaccanti e i quasi-trequartisti (la Fiorentina ne ha due, Borja e Bernardeschi). Il risultato non è granché sotto il profilo dello spettacolo, ma l’impressione è che le squadre stiano tenendo nascosto molto del loro potenziale.
IL NAPOLI arriva da tre vittorie consecutive, eppure rispetta molto la Fiorentina e prima del cambio di passo spreca energie a rincorrere il suo giro palla. Meno lucidità e palloni giocabili in attacco per tutti, compreso Kalinic che comunque se la cava mettendo in vetrina la solita concretezza sebbene Koulibaly mostri qualità da sprinter. In apertura di ripresa segna subito Insigne (sesto gol in campionato), pescato da Hamsik con un lancio che non esalta le qualità di lettura di Tomovic e Gonzalo. La Fiorentina perde Alonso e si rattoppa in un 3-5-2 con Kuba a sinistra. Entra Ilicic e serve a Kalinic la palla per il pareggio (per lui quinto gol in campionato). Lo stesso Josip però si macchia di un errore imperdonabile e apre la strada al raddoppio di Higuan perdendo un pallone banale. Per il Napoli è la quarta vittoria consecutiva, la Fiorentina si ferma dopo un poker di successi. Ma la testa può restare sempre alta.
Resto del Carlino