La notizia ha del clamoroso. Ap e Upr stanno lavorando ad un nuovo soggetto politico di centro, che dovrebbe aggregare tutte le forze moderate. Un terremoto nel panorama politico sammarinese, capace di innescare tutta una serie di reazioni e controreazioni. Con un epilogo se non scontato, quantomeno probabile: elezioni anticipate.
Certamente non prima dell’approvazione della legge di bilancio, ma da gennaio 2016 tutto è possibile.
Lavori in corso si diceva. A quanto emerge infatti, Ap e Upr si stanno confrontando ormai da diversi mesi. Ed a brevissimo questa “verifica” si dovrebbe concludere.
E da ambienti vicini ai due partiti filtra un certo ottimismo Antonella Mularoni e Marco Podeschi allo stesso tavolo durante un evento pubblico sul buon esito di questo dialogo. Presto insomma il nuovo progetto sarà reso pubblico nei dettagli e il nuovo polo di centro sarà mostrato ai sammarinesi. Ma dove pescherà questo centro laico?
Sicuramente in casa Dc. Ma anche fra i socialisti. E naturalmente gli scontenti ed i singoli che non si riconoscono più nei partiti tradizionali, ma che non sono pienamente convinti dai movimenti. Un bacino di elettori potenzialmente importante, che renderebbe crateri, le crepe nei due maggiori partiti di maggioranza.
Come detto, nel giro di poche settimane la posizione di Ap e Upr e l’esito di queste febbrili trattative verrà reso noto ed a quel punto è imperativo chiedersi che cosa succederà e quali strade si apriranno.
Che vi sarà un forte scossone è dato per scontato. E di certo gli equilibri politici sono destinati a cambiare, così come i rapporti con le opposizioni o quel che resta di loro.
La strada delle elezioni anticipate comunque, diventa oggi una opzione più vicina e percorribile.
E la Dc resterà a guardare?
Certamente no, anche perché il dialogo col Partito socialista è febbrile e ben avviato. Tanto che gli addetti ai lavori sostengono che non vi sia alcun patto di legislatura, piuttosto si lavora in maniera bilaterale fra Dc e Ps appunto. Chiaro che alla luce di quanto sopra, viene anche superata in qualche modo l’alleanza delle ultime elezioni che ha visto correre assieme proprio Upr e Partito socialista all’interno del contenitore “Intesa per il Paese”. Se a tutto questo si aggiunge la fiducia a termine garantita da Ap, a Dc e Psd, ce n’è abbastanza per cominciare a pensare a come impostare la campagna elettorale. David Oddone, La Tribuna