
(ANSA) – NAPOLI, 22 DIC – “Adda passà ‘a nuttata”:
l’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, cita Eduardo De
Filippo nella lettera di Natale diffusa oggi, per invitare i
fedeli alla speranza. Quell’espressione è così abituale in città
da far rischiare di dimenticare “che la notte più buia è anche
quella in cui occorre restare più vigili, per scorgere i tanti
segnali di luce che pure non mancano e da cui occorre ripartire
per affrettare insieme l’aurora”.
Battaglia cita diversi esempi di “notte”: quella dei
disoccupati, di chi è costretto a lasciare la propria casa per
cercare lavoro, delle famiglie in preda alla povertà, degli
ammalati; e poi “le notti di guerra di tanti popoli, tra cui
quello ucraino, notti cadenzate dal rumore assassino delle
bombe, notti vissute senza la certezza di un nuovo giorno, notti
di angoscia e di terrore. Penso alle notti di chi cerca un senso
alla propria vita, a quelle di chi scruta il cielo afferrato dal
desiderio di scoprire una stella capace di illuminare di
significato l’esistenza e di orientare il cammino tra il caos di
questo mondo”.
A tutti loro, scrive l’arcivescovo, “vorrei che tu, Notte santa,
portassi una carezza di speranza, un fascio di luce, una melodia
di amore e di vita”. Nel Natale “vi è il segreto del riscatto,
la forza pacifica e potente della lotta per la giustizia, le
istruzioni più utili per costruire la pace”. “Che il canto degli
angeli accompagni le notti dei tanti bambini vittime della
guerra e dell’ingiustizia, della malattia e dell’incuria, che la
sua melodia arrivi al cuore dei potenti sciogliendone i grumi
più duri, trasformando il nostro cuore di pietra in un cuore di
carne”, è la preghiera conclusiva di Battaglia. (ANSA).
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