Non sono ancora chiare le cause. Solo oggi tratti in salvo oltre 3.000 immigrati. In mare potrebbero esserci altri barconi.
Un’altra tragedia nel Mediterraneo, un altro dramma figlio delle destabilizzazione del Nord Africa e dell’incapacità europea a dare una risposta all’emergenza immigrazione.
Come riporta il Corriere della Sera, un gommone con almeno 590 clandestini è affondato al largo della Libia. Una nave che si trovava nelle vicinanze ha lanciato l’allarme facendo scattare il dispositivo di emergenza e ha effettuato i primi soccorsi. Non è ancora chiaro quale sia la causa del naufragio.
Dalle coste libiche potrebbero partire tra i 700mila e il milione di immigrati. “Nessuno sa quanti di loro vogliano andare in Europa – ha detto alla Dpa il responsabile della missione Oim per la Libia Othman Belbeisi da Tunisi – alcuni sono giunti in Libia per lavorare qui”. Nonostante il conflitto in Libia, gli immigrati provenienti dall’Africa occidentale, e soprattutto dalla Somalia e dall’Eritrea, vi si recano per lavorare nel settore delle costruzioni o dell’agricoltura, se non per unirsi ai gruppi combattenti. “Prima di arrivare, in molti non sanno quanto sia difficile la situazione in Libia – ha proseguito Belbeisi – se invece hanno denaro a sufficienza si imbarcano per attraversare il Mar Mediterraneo e giungere in Europa“.
Finora quasi 34mila rifugiati sono giunti in Italia attraversando il Mediterraneo. L’anno scorso, nello stesso periodo, erano più di 47mila. Negli ultimi giorni, però, la situazione ha visto un exploit senza precedenti. Soltanto oggi sono stati tratti in salvo oltre tremilaclandestini. Si trovavano tutti al largo delle coste libiche e per recuperarli la centrale operativa della guardia costiera di Roma ha dovuto impiegare 23 distinte operazioni di soccorso. “L’elevato numero di operazioni di soccorso condotte negli ultimi due giorni, con ilsalvataggio di oltre 5600 persone – spiegano – ha comportato l’impiego di tutti gli assetti navali disponibili in area”.
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