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“Non consegnerò loro il mio paese e credo che l’oscurità alla fine svanirà”. Lo ha scritto il più noto tra gli oppositori russi, Alexey Navalny, in un post pubblicato su internet a due anni esatti dal suo arresto. “Siamo in tanti, sicuramente più dei giudici corrotti, dei propagandisti bugiardi e dei truffatori del Cremlino“, afferma Navalny. “La nostra miserabile ed esausta patria – si legge ancora nel messaggio – deve essere salvata. È stata saccheggiata, ferita, trascinata in una guerra di aggressione e trasformata in una prigione gestita dai furfanti più spregiudicati e disonesti. Ogni opposizione a questa banda – anche solo simbolica nella mia attuale limitata capacità – è importante”.
Navalny è stato rinchiuso in carcere non appena ha rimesso piede a Mosca da Berlino, dove era stato curato per un avvelenamento che aveva fatto temere a lungo per la sua vita e per il quale l’Occidente sospetta l’intelligence russa.
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