‘Ndrangheta: ‘Grimilde’, dai Pg due ricorsi in Cassazione

(ANSA) – BOLOGNA, 03 NOV – “Abbiamo posto all’attenzione
della Suprema Corte di Cassazione due passaggi della sentenza
che non ci hanno convinto, riguardanti alcuni reati di
intestazione fittizia che sono la nuova arma utilizzata dalle
mafie imprenditrici per incidere sul tessuto socio-economico
anche con riguardo all’utilizzo strumentale degli stessi per
favorire l’associazione mafiosa”. Lo dice il procuratore
generale reggente di Bologna Lucia Musti, che insieme al
sostituto pg Beatrice Ronchi ha firmato due ricorsi per alcune
posizioni di imputati nel processo ‘Grimilde’, importante
procedimento contro le cosche di ‘Ndrangheta infiltrate in
Emilia.
    Il 16 giugno la Corte di Appello ha giudicato 40 imputati,
confermando l’accusa di associazione mafiosa, riducendo qualche
pena e pronunciando qualche assoluzione. Ora la Procura generale
chiede alla Cassazione di annullare alcune decisioni. Da un
lato, le assoluzioni di Antonio e Cesare Muto, delle parenti
Domenica Parrinelli, Rosetta Pagliuso, Rossella Lombardo e del
commercialista Donato Agostino Clausi da alcune ipotesi di
intestazione fittizia: sul punto il ricorso rileva come la
sentenza di Appello sia manifestamente illogica e sottolinea
contraddittorietà intrinseche del provvedimento, che peraltro
non ha tenuto conto, per i Pg, di precedenti pronunce. Il
secondo ricorso chiede poi di annullare i proscioglimenti per
prescrizione per Salvatore Grande Aracri, accusato in concorso
con la moglie Carmelina Passafaro e il padre Pietro Passafaro di
reati legati ad alcune società. In questo caso la Corte di
Appello non ha riconosciuto l’aggravante mafiosa, con la
conseguente riduzione dei tempi di prescrizione. Ma per la
Procura generale, tra l’altro, è evidente che le imprese in
questione fossero legate ad altre di cui era stata già
riconosciuta la ‘mafiosità’. (ANSA).
   


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