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(ANSA) – CATANZARO, 23 FEB – Giuseppe Nirta, di 83 anni, di
San Luca (Reggio Calabria), considerato un boss della ‘ndrangheta, è morto a Parma, dove era detenuto dal 2016 nella
sezione di alta sicurezza del carcere, dopo il suo arresto
avvenuto a Locri nel 2008. Era stato ricoverato la scorsa
settimana per problemi cardiaci. Nirta, alias “Versu”, era
indicato come il capo dell’omonima cosca di San Luca, federata
con gli Strangio, detti “janchi”. L’anziano boss era il padre di
Giovanni Luca Nirta, il vero obiettivo dei killer che il giorno
di Natale del 2006 misero in atto l’agguato in cui morì per
errore Maria Strangio, moglie dello stesso Nirta e madre di tre
figli minorenni. Nell’agguato rimase ferito, inoltre, un nipote
di cinque anni di Maria Strangio.
La morte di Maria Strangio fu la causa scatenante della strage
di Duisburg, in Germania, il 15 agosto del 2007, uno degli
episodi più cruenti della storia della ‘ndrangheta. Nella
strage, infatti, furono uccise 6 persone, Tommaso Venturi, di 18
anni; Francesco Giorgi, (16), Francesco Pergola e Marco Pergola,
(22 e 20); Marco Marmo (25), e Sebastiano Strangio (39). Le
vittime, nel momento in cui i due killer che misero in atto la
strage entrarono in azione, erano appena uscite dal ristorante “da Bruno”, di proprietà di Sebastiano Strangio, dove avevano
cenato per festeggiare i 18 anni di Tommaso Venturi. (ANSA).
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