Negli Usa frena l’inflazione, +2,1% a Piazza Affari

La frenata inattesa dell’inflazione americana e la prospettiva minore di una stretta minore sui tassi d’interesse traina le Borse. I future sui listini di Wall Street volano: sullo S&P 500 avanzano del 2,8%, mentre l’oro mette a segno un progresso dell’1,1%. Bene anche l’Europa, con il +2,1% di Milano, il +2,5% di Francoforte, + 0,1% di Londra e +1,5% di Parigi.

Negli Stati Uniti i prezzi al consumo di ottobre sono saliti del 7,7%, meno delle attese degli analisti che scommettevano su un +7,9%. Su base mensile l’aumento è stato dello 0,4%, meno del +0,6% previsto. L’inflazione quindi cala ai minimi da gennaio, dopo l’8,2% di settembre. I dati seguono le elezioni di metà mandato e sono una boccata di ossigeno per Joe Biden e i democratici, la cui campagna elettorale è stata condizionata proprio dal caro-vita e dai timori di una recessione pronunciata il prossimo anno in seguito ai rialzi dei tassi di interesse della Fed.

La frenata lascia sperare che la banca centrale alzi il costo del denaro dello 0,50% alla prossima riunione di dicembre, prima della quale ci sarà un altro dato sull’inflazione consentendo così alla Fed di aver maggiori informazioni per decidere.

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