Nella laguna veneziana nasce una foresta che moltiplica i pesci

(ANSA) – MILANO, 17 APR – Un bosco in grado, con la sua sola
presenza, di “produrre” più di diecimila pesci ogni anno nelle
acque sottostanti. Accade a Lio Piccolo, località della laguna
veneziana vicina all’aeroporto del capoluogo veneto, dove sono
cominciati i lavori di messa a dimora di 12.000 alberi lungo gli
argini di valli da pesca abbandonate, antiche vasche di
popolamento e riproduzione di pesce che sfruttano esclusivamente
fenomeni naturali, con lo scopo di restituire funzionalità e
biodiversità all’area di 15 ettari in disuso da decenni.
    L’iniziativa è messa in campo da Etifor, spin-off
dell’Università di Padova, grazie a una massiccia adozione di
oltre 5000 piante da parte di Lagardère Travel Retail Italia e
di centinaia di cittadini sull’apposita piattaforma per progetti
speciali di riforestazione www.wownature.eu.
    Le valli da pesca rappresentano – viene spiegato – una
preziosa testimonianza di un approccio produttivo nato in epoca
romana con l’allevamento di ostriche e sviluppatosi poi a
partire dal XVII secolo, fino a raggiungere la sua massima
diffusione agli inizi del ‘900. In questi ambienti è stato
applicato, ante litteram, il criterio della produzione
sostenibile di proteine alimentari ad uso umano.
    Nello specifico, la particolare conformazione delle valli di
Lio Piccolo ha consentito per secoli a diverse specie ittiche di
trovare riparo e riprodursi abbondantemente in queste “sacche”
lagunari protette da alberi disposti sugli argini che
intervallano le zone umide. Vere e proprie vasche d’allevamento
naturali collegate da canali che non necessitavano di impiegare
mangimi o di stimolare artificialmente la frequentazione da
parte di pesci e avifauna, ma che sfruttavano unicamente
l’energia dei fenomeni naturali, quali sole, vento e maree, e la
catena alimentare da essi sostenuta, per l’allevamento di specie
ittiche autoctone di acqua marina o salmastra. (ANSA).
   


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