Neonato abbandonato a Cesena, il Sindaco Lattuca critica la “morbosità” dei media e difende i servizi sociali

Il sindaco di Cesena, Enzo Lattuca, è intervenuto ieri sulla vicenda del neonato abbandonato a Calisese la notte tra martedì e mercoledì. In una dichiarazione rilasciata a CesenaToday, il primo cittadino ha criticato quella che ha definito una “morbosità eccessiva” da parte dei media, ha difeso l’operato dei servizi sociali e ha sottolineato come la rete di supporto territoriale abbia evitato l’epilogo peggiore.

Secondo quanto riportato dal sindaco, pur comprendendo lo scossone che la vicenda ha provocato in città, l’attenzione mediatica, soprattutto quella nazionale, è stata eccessiva, considerando le significative fragilità delle persone coinvolte. Ha spiegato che le istituzioni hanno gestito la comunicazione con un comunicato stampa mirato a fornire informazioni agli inquirenti, senza alimentare quella che ha descritto come un’escalation mediatica. Lattuca ha sottolineato che molte storie seguite dai servizi sociali sono potenzialmente “notiziabili”, ma la riservatezza deve rappresentare un limite invalicabile.

Il sindaco ha anche respinto fermamente le strumentalizzazioni politiche, ricordando come una certa destra, citando il caso di Bibbiano, abbia in passato dipinto i servizi sociali dell’Emilia-Romagna come un sistema “post sovietico”. Al contrario, Lattuca ha affermato che in questo caso i servizi hanno fatto tutto il possibile nel rispetto di leggi e protocolli. Ha rivelato che la chiamata decisiva ai soccorsi è partita da Auser, l’associazione che segue il padre del bambino, evidenziando come la “rete sociale” abbia fatto la differenza e impedito una tragedia. Ha inoltre precisato che la giovane madre aveva già comunicato agli assistenti la sua volontà di partorire in anonimato.

La priorità ora, ha concluso Lattuca, è interamente rivolta al futuro del bambino. L’obiettivo è garantirgli lo stesso percorso che avrebbe avuto con un parto anonimo, recuperando quella riservatezza che si è persa nella prima fase della vicenda. La strada indicata è quella dell’affidamento, per assicurare al piccolo le migliori condizioni possibili per la sua crescita.