Nessun pudore! Sergio Pizzolante sul rinvio a giudizio di Matteo Salvini

Ma che senso ha? Per una Procura, Catania, quella di Salvini è una azione politica e non un reato. La Procura di Palermo, su un caso uguale sostiene il contrario.
La differenza non c’è. Si c’è, dice il Corriere della Sera, con Bianconi, il giornalista che discuteva al telefono con Palamara sulle trame per le nomine nella Procura di Roma. Quel Palamara che sui casi giudiziari/politici, di Salvini, da capo corrente della magistratura e da signore del Sistema, diceva ai suoi colleghi che “Salvini va attaccato”.
E come un Pm può attaccare un Salvini?
Si c’è la differenza, dice la Procura di Palermo, nel caso di Catania, Salvini agi’ in accordo con Conte, nel caso di Palermo, no.
Quindi la prima era una azione politica la seconda no.
A me sembra una mostruosità!
È una roba mostruosa.
Sono sempre stato in totale disaccordo con la gestione degli sbarchi di Salvini. Considero le leggi che tentavano di rendere più difficili i soccorsi in mare una aberrazione.
Ma è politica. Per me cattiva politica. Ma politica, scelta politica, che si combatte con la politica, non con le Procure e con le veline passate ai giornali amici e ai giornalisti complici.
Le Procure che indagano sulle attività di un governo, che entrano nel dibattito politico, che vorrebbero stabilire se è un reato una azione, in base al fatto che un altro ministro fosse d’accordo o no. Ma che roba è? Ma dove siamo? Nemmeno in Venezuela. E dov’è la libera stampa? Dove sono gli intellettuali, i costituzionalisti? Dove sono?
Dov’è il Parlamento?
Come si fa a non reagire a questa follia.
Ancora le Procure che governano e sovrastano la politica, demoliscono la democrazia.
Folle, mostruoso, senza pudore.
Sergio Pizzolante