“Nessuna cabina di regia”, “Incomprensibile”: è rissa sulle riaperture

Nessuna cabina di regia convocata per oggi. Con una nota, Palazzo Chigi ha smentito la possibilità di un incontro della cabina di regia per discutere sulle possibili riaperture e sull’eliminazione (o spostamento) del coprifuoco. “Si precisa che oggi non è stata convocata alcuna cabina di regia tra le forze di maggioranza e Mario Draghi per discutere di modifiche al Decreto Covid o di riaperture“, hanno fatto sapere fonti di governo. Ma ora è scontro: le forze politiche chiedono il rispetto degli accordi di revisione di metà mese per le misure di contenimento.

Le voci su un possibile slittamento del coprifuoco in avanti di una o due ore, negli ultimi giorni si erano fatte sempre più insistenti e sembrava oramai quasi deciso che la misura venisse allentata già a partire dal prossimo lunedì 17 maggio. Invece da Palazzo Chigi hanno annunciato che non è in calendario per oggi una riunione della cabina regia convocata a tal fine. Sembravano essere in gioco anche altre aperture, come i ristoranti al chiuso e altre attività ancora bloccate dai decreti.

Ma nulla di tutto questo è all’ordine del giorno per il governo, che quindi punta a proseguire su questa linea nonostante i contagi siano in evidente e rapida discesa, così come gli ingressi in terapia intensiva negli ospedali del Paese. “Il governo ha assunto l`impegno per metà mese, di rivedere alcune misure, sulla base dei dati, che sembrano sensibilmente migliorati. Un impegno assunto dal presidente Draghi e che, siamo certi, verrà rispettato. Ci riferiamo in modo particolare al coprifuoco che, se allentato, può consentire un migliore avvio della stagione turistica tanto attesa. Bisogna anche a cominciare a riflettere sui locali al chiuso, magari con un distanziamento maggiore“, hanno detto i senatori del Partito democratico Andrea Marcucci, Gianni Pittella, capogruppo dem in commissione Finanze e Dario Stefano, presidente della commissione Politiche Ue.

I senatori del Partito democratico si uniscono al coro di Matteo Salvini e di tutti gli altri politici che nelle ultime settimane si stanno spendendo per riportare gradualmente l’Italia a una condizione di quasi normalità. A premere per l’allentamento sono anche le Regioni, che chiedono soprattutto una rivisitazione dell’indice Rt in modo tale da non avere il passaggio automatico in arancione. Il rischio di chiusure durante l’estate spaventa gli imprenditori e gli amministratori, che vorrebbero iniziare la stagione turistica con la certezza di poterla anche portare a termine. La misura del coprifuoco è una delle più inibenti in tal senso. Il rischio è che i turisti preferiscano altre mete all’Italia, destinazioni con meno restrizioni dove potersi godere le vacanze.

L’accordo politico raggiunto al momento dell’approvazione dell’ultimo decreto Covid era chiaro: il dl sarebbe stato sottoposto ad un tagliando a metà mese per valutare – in relazione ai dati dei contagi e dei vaccini – possibili allentamenti delle misure restrittive“, ricorda Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. L’onorevole, poi, tuona: “Venga, dunque, convocata subito la cabina di regia dell’esecutivo sulle riaperture, e le decisioni vengano prese questa settimana, con gli effetti concreti delle stesse che partirebbero da lunedì 17 maggio. I cittadini e le imprese stanno rispettando alla lettera e con grande senso di responsabilità le indicazioni per contenere il virus, ma non capirebbero incomprensibili rinvii o perdite di tempo“.


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