Non ci saranno proroghe per l’entrata in vigore della Smac fiscale. Dal primo gennaio, ovvero dopo domani, tutte le imprese dovranno essere in regola con la legge e registrare le proprie vendite con la tesserino blu.
Al contrario di quanto si vociferava dunque il governo ha tirato dritto e non ha messo mano al decreto per allungare i tempi.
A comunicarlo è stato ieri il segretario di Stato alle Finanze Gian Carlo Capicchioni, rispondendo alle domande dei cronisti al termine della conferenza stampa di fine anno.
Il governo ha respinto quindi le richieste degli operatori economici nonostante le proteste sul Pianello durante l’ultimo Consiglio e la minaccia dei benzinai di eliminare il servizio alla pompa. L’obbligo della certificazione elettronica dei ricavi tramite il circuito Smac “è stato già deciso da tempo con l’approvazione del relativo decreto- spiega Capicchioni – e non ci sarà nessuna proroga dal 1 gennaio 2015, ciò vale anche per i benzinai”. Rispetto all’azione di protesta annunciata, ovvero chiusura dei distributori con la possibilità per gli automobilisti di poter fare solo self service, senza quindi la strisciata della “Smac” con sconto connesso, il segretario non si scompone: “Non so se questa azione si concretizzerà- prosegue- è certamente un loro diritto”. Ad ogni modo, Capicchioni è pronto ad affrontare gli “intoppi” che da gennaio verranno segnalati dagli esercenti: “Ci saranno sicuramente problemi organizzativi, tecnologici e li affronteremo di volta in volta- conclude- non staremo con fucile spianato per fare sanzioni, ma dovremo accompagnare i nostri commercianti all’uso di questo strumento” creato per ottenere “l’equità fiscale”. “Questo non vuol dire che i controlli non ci saranno – tiene a precisare il segretario agli Esteri Pasquale Valentini – perché fanno parte integrante della riforma fiscale”.
Accompagnare non significa chiudere gli occhi, è il succo del discorso. “Lo stato sociale – sottolinea il democristiano – non è sostenibile senza un atteggiamento di equità fiscale e non è pensabile che venga sostenuto soltanto da alcune categorie”.
Davide Giardi, La Tribuna