
La questione dei deputati “furbetti” non è stata ancora risolta e continua a tenere banco: sarebbero 5 coloro che farebbero parte della casta e avrebbero incassato il bonus da 600 euro. La misura era stata prevista dal governo, considerando la drammatica crisi provocata dall’emergenza Coronavirus, a favore delle partite Iva e di alcune specifiche categorie di autonomi. Tuttavia, vista l’eccezionale portata della situazione, non era stata introdotta alcuna distinzione di reddito tra i lavoratori. A scoprire il magheggio è stata la Direzione centrale Antifrode, Anticorruzione e Trasparenza dell’Inps; a trarre vantaggi sarebbero stati anche circa 2mila figure politiche tra assessori regionali, consiglieri regionali e comunali, governatori e sindaci.
Fin da subito è partita la caccia ai “furbetti”: il dito è stato puntato contro tre politici della Lega, uno del Movimento 5 Stelle e uno di Italia Viva. Ma è ancora giallo, visto che da Ettore Rosato è arrivata una secca smentita sul coinvolgimento dei renziani: “A noi di Italia Viva non risulta che alcun parlamentare appartenente al nostro gruppo abbia chiesto il bonus“. Il coordinatore nazionale di Iv ha usato parole durissime nei confronti dell’Istituto nazionale previdenza sociale: “Questo modo di fare servizio pubblico da parte dell’Inps è barbaro“. Pertanto ha chiesto in maniera formale o di “smentire la notizia del nostro coinvolgimento” oppure di “rendere pubblici i nomi“.
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