Nicola Selva, Capogruppo UPR. Dichiarazione in aula in occasione della nomina del Presidente di Banca Centrale

Nicola SelvaBuona sera,

in allegato intervento Nicola Selva in occasione della nomina del Presidente di Banca Centrale.

Cordiali saluti.

Eccellenze, colleghi consiglieri,

Oggi giunge a compimento il percorso intrapreso per la nomina del Presidente di Banca Centrale.

Unione Per la Repubblica come ha sempre detto, non intende entrare nel merito della scelta del candidato alla presidenza di Banca Centrale e del suo curriculum.

Quello che m sento di dire è che mi pare che nella scelta del profilo il governo è partito dalle mancanze o permettetemi dai lati negativi del Presidente Renato Clarizia che sono stati utilizzati per definire il perimetro di scelta all’interno dei requisiti.

Clarizia non ha mai risieduto a San Marino e limitava la sua presenza a qualche giorno al mese, il nuovo presidente risiederà a San Marino.

Clarizia aveva un profilo professionale molto lontano da quello di un esponente di central banking, al nuovo esponente è stato chiesto di avere esperienze specifiche.

Clarizia aveva un background professionale e di studio saldamente ancorato all’Italia e in particolare a Roma, il nuovo Presidente avrà un profilo cosi proteso all’internazionalizzazione che al momento non conosce nemmeno la lingua italiana, lingua ufficiale della Repubblica di San Marino.

Si ha in sostanza costruito al contrario il profilo e questa operazione può avere un senso nella misura in cui si comprenda veramente quale compito deve avere un’istituzione come Banca Centrale e quali obbiettivi deve perseguire rispetto al Paese e al sistema finanziario.

Ci sono elementi di base che dovrebbero essere sempre contenuti nelle figure che ricoprono incarichi in questo settore anche a volte con una continuità nelle figure che ricoprono questi incarichi.

E’ cosa nota la preferenza di UPR per un candidato alla presidenza di cittadinanza sammarinese, non per paura di avvalerci di professionisti stranieri di valore ma poiché è nostra ferma convinzione che la sovranità si eserciti anche attraverso la nomina nelle figure apicali di uno stato di cittadini dello stato stesso.

Il nostro non è provincialismo ma una scelta politica molto precisa che riteniamo avrebbe in molti casi recenti eleminato tante problematiche che non solo in Banca Centrale hanno provocato così tanti danni.

Con la nomina che farà oggi il Consiglio Grande e Generale sceglierà per la terza volta un Presidente di Banca Centrale non sammarinese e la mia non è una polemica ma una constatazione per quanto sta per avvenire.

UPR è l’unica forza politica che nella passata legislatura e anche nell’odierna ad avere presentato un progetto di Legge di riforma di Banca Centrale per portare un fattivo contributo alla ridefinizione degli assetti di governance e organizzativi della Banca Centrale della Repubblica di San Marino.

Il dibattito sviluppatosi in questi anni intorno all’istituzione Presidente ha evidenziato una serie di criticità sia nella guida dell’istituzione, sia nelle norme che regolano il suo funzionamento.

L’istituzione ha una storia molto breve, ma nei nove anni di attività ci sono stati numerosi e eclatanti eventi che vorrei ricordare:

·       Per quattro volte – dal 2008 al 2015 – il Presidente di BCSM si è dimesso ( Valentini – Bossone – Reggia – Clarizia);

·       Ci sono state difficoltà nella nomina del Presidente (2008 – 2009 – 2010 – 2015) con periodi in cui l’incarico di Presidente è lasciato vacante;

·       Il licenziamento nel 2009 da parte del Consiglio Direttivo del Capo del Dipartimento Vigilanza, lasciando poi l’incarico vacante per sedici mesi;

·       Nel 2014 e 2015 ci sono state inchieste giudiziarie con al centro BCSM concluse con rinvii a giudizio con due procedimenti penali che hanno come imputati dirigenti di Banca Centrale.

In questo si sono innescate polemiche con l’esecutivo, polemiche con partiti politici, mancanza di adeguate informazioni / dati sul sistema finanziario, mancanza di un ruolo di riferimento per il sistema Paese.

Banca Centrale è oggi spesso solo nota solo per le attività di vigilanza sul finanziario, per il servizio di tesoreria o esattoria mentre altri aspetti proprio del ruolo di banca centrale sono assolutamente assenti.

In questo Unione per la Repubblica ha spesso espresso l’esigenza di riorganizzare l’istituto anche in ragione del profondo cambiamento che il sistema finanziario ha avuto dal 2005, anno di effettiva nascita di Banca Centrale e oggi.

In questo senso c’è anche da chiarire ruolo e rapporto che Banca Centrale ha con l’Agenzia di Informazione Finanziaria (AIF), che la normativa oggi definisce in modo ibrido – senza definire più marcati ambiti di autonomia, anche in termini organizzativi.

UPR ritiene si debba seriamente riflettere sull’istituzione per giungere a:

a.     Semplificare la struttura;

b.    Aumentare la trasparenza nell’operato, nelle procedure di nomina, assunzione, emolumenti, attività interne, sanzioni;

c.     Avere più autonomia rispetto l’organo esecutivo, Congresso di Stato;

e.     Accountability verso l’organo legislativo, Consiglio Grande e Generale, definita con precisione nello Statuto;

f.      Implementare la funzione di central banking.

UPR insieme a altre forze di opposizione si è spesa affinché il percorso di selezione e nomina del Presidente di Banca Centrale avesse dei passaggi istituzionali in Commissione consiliare Finanze e Bilancio.

Abbiamo sostenuto l’ordine del giorno approvato dal Consiglio Grande e Generale che ha dato l’avvio all’iter di selezione del Presidente, partecipato alle riunioni, sostenuto con forza la necessità che la nomina del Presidente di BCSM avvenisse con la massima condivisione.

Gli scontri su BCSM che dal 2009 sono arrivati fino a oggi con vari protagonisti e vicende che a mio avviso hanno comportato ricadute negative sul Paese devono cessare.

Non giova a nessuno delegittimare l’istituzione e i suoi vertici e l’auspicio mio e di UPR che si riesca a aprire una fase nuova.

         Purtroppo in ragione di quanto è accaduto nella fase finale della scelta del candidato oggi non ci è possibile condividere la scelta sul candidato a Presidente, non per un giudizio sulla persona, ma poiché la parte finale della scelta del candidato è stata oscura.

         2 candidati su 3 nella terna finali ritirati.

         Il candidato che oggi diventerà presidente di Banca Centrale fino a 10 giorni fa non era uno dei candidati nella terna finale scelta dal governo.

         Non ci è mai stato comunicato nemmeno in via riservata i nomi e i profili dei candidati che componevano i 7 ascoltati dal Congresso di Stato in una audizione lo scorso mese di dicembre.

         Aggiungo anche la non conoscenza, se non per un sommario riferimento, di come si è arrivati a 16 candidati.

         Per queste condizioni il gruppo consiliare di Unione per la Repubblica si asterrà in sede di votazione del candidato.

         Abbiamo fatto questa scelta con ponderazione senza alcun atteggiamento polemico ma per mostrare con chiarezza e trasparenza che negli ultimi passaggi le procedure di nomina hanno

         Seguiremo con attenzione il percorso del nuovo Presidente di Banca Centrale e siamo curiosi di vedere come si completeranno gli ulteriori tasselli nella ridefinizione della governance di Banca Centrale.

         Ribadiamo infine l’auspicio che l’istituto possa avere un direttore sammarinese e che nelle figure apicali dello stesso si possano privilegiare professionalità nazionali come elemento distintivo per avvicinare l’istituzione al Paese e mostrare come siano necessario accrescere le potenzialità delle risorse umane sammarinesi.

Grazie

Nicola Selva

Gruppo consiliare UPR