E’ con preoccupazione che il Comitato per la tutela dell’ambiente e della salute, dopo l’esame del piano particolareggiato della zona D1.10 di Gualdicciolo, a nome dei sottoscritti cittadini ivi residenti, si rivolge ai rappresentanti di Governo della Repubblica di San Marino.
Risulta infatti da tale piano che in seguito alla trasformazione dell’area in oggetto da area ad intervento diretto in area a p.p., sono aumentati gli indici di edificabilità fino a raggiungere in alcuni casi il raddoppio, sia per le nuove costruzioni che per i fabbricati esistenti che saranno ampliati. Pesanti ovviamente le conseguenze sul territorio, per ulteriore distruzione del paesaggio e sulla vivibilità dell’ambiente, specie per quanto attiene alla viabilità e ai parcheggi.
D’obbligo a questo punto rilevare che le finalità espresse nella relazione illustrativa del piano, quanto a mitigazione dell’impatto ambientale,restano affermazioni di puro principio. Infatti gli interventi previsti andranno a peggiorare una situazione che, fra l’altro,come si legge nella relazione stessa,è in gran parte dovuta “ a stralci di p.p. precedenti e a mancanza di pianificazione”. Carenze evidenti queste ultime della passata gestione del territorio i cui costi ricadranno ora sulla collettività, anziché,come sarebbe giusto, sui responsabili e beneficiari di quella gestione. Né risulta che i colloqui intercorsi fra i tecnici estensori del piano e la popolazione,quando ci sono stati,ne abbiano minimamente recepito le istanze. sicchè si può giustamente affermare che il disegno sfugge completamente al controllo dei cittadini.
Ci si permette inoltre di osservare che,dato lo stato attuale dei rapporti fra San Marino e Italia,appare poco credibile che le imprese abbiano interesse a espandersi in territorio,mentre appare più probabile che si tratti di speculazione,a giudicare anche dagli enormi e improduttivi capannoni purtroppo tristemente noti della zona
Se il piano sarà approvato i cittadini residenti vedranno anche deprezzare le loro proprietà, nelle quali hanno spesso investito le fatiche di una vita: nessun risarcimento è previsto al momento per tale danno,come si ritiene sarebbe giusto,dato il clima da vero e proprio “sgombero” che si sta creando, specie in alcuni punti della zona. Risarcimento che potrebbe essere proposto come opzione,ma che andrebbe a sanare solo l’aspetto materiale di una vicenda ben più complessa,nella quale sono in gioco valori e diritti fondanti per una collettività e una democrazia. Valori quali la salvaguardia dell’identità e della memoria personale e collettiva. Diritti quali quello a una vita normale,non minata continuamente dalle preoccupazioni e dalla precarietà.
Da tempo,purtroppo,i cittadini della martoriata zona sperimentano tali sentimenti negativi e sono ridotti a chiedere che sia salvata un’ultima fascia di verde,una strada che rischia lo scempio,un ultimo spazio,per non essere più sacrificati di quanto non lo siano già o lo saranno comunque.
Il fatto che i progetti di ampliamento delle aziende siano subordinati all’approvazione del Congresso di Stato e del Consiglio Grande e Generale,non è,a parere dei sottoscritti cittadini,garanzia sufficiente. Non lo è in quanto a decidere in ultima istanza saranno gli stessi politici e relativa maggioranza che,in accordo con le imprese,sostengono il piano. Insomma: chi controllerà i controllori?
E’ l’antico problema che già 2500 anni fa circa il filosofo Platone poneva nella sua opera “Repubblica” Problema che risolveva confidando nel senso del bene che dovrebbe essere proprio dei governanti. A tale senso dei membri di Governo della Repubblica di San Marino fanno appello i sottoscritti cittadini, affinchè siano accolti i ricorsi che alcuni di essi,particolarmente penalizzati dal piano,presentano alla Commissione per le Politiche Territoriali, chiedendo che, qualora siano respinti, ne siano esplicitate almeno le ragioni. In caso contrario si riservano di intraprendere iniziative di protesta in fase di realizzazione delle opere previste ,in nome di una legge che,ritengono debba garantire i diritti di tutti e non solo dei più forti.
I cittadini residenti nella zona industriale di Gualdicciolo