No tu no. I veti personali sostituiscono la politica … di Sergio Pizzolante

Quando i veti sostituiscono le idee si perde di sicuro.
E i veti arrivano, sino a dominare la scena, quando non ci sono idee.
E se non ci sono idee non c’è politica.
La misura più esatta dell’assenza di politica diventa evidente, chiara e precisa, quando scatta il meccanismo dei veti. Spesso incrociati.
Se c’è lui non ci sono io.
Per esperienza vi dico che in quel caso si perde sempre.
Perché è un moto ad arretrare.
È una dinamica che sottrae. Non aggiunge.
Non dice chi sei.
Dice chi vuoi far intendere di non essere.
Dice che ti senti anche un po’ superiore.
Perché c’è sempre un umore moralisteggiante dietro il veto.
Spesso dice anche che sei un po’ str… e parecchio cinico. E supponente.
Sempre dice che non hai una visione, un programma, spessore politico.
Perché il modo migliore per raccontare se stessi e decidere quali sono i tuoi compagni di viaggio è quello di provare a dire, se ne sei capace, cosa vuoi fare.
Spostare il ragionamento dalle persone alle cose.
Rigassificatori? Nucleare? I soldi del reddito di cittadinanza alle aziende che assumono? Sostegno all’Ucraina?
Ecco.
Il dove vuoi andare e come ci vuoi andare è più importante del dove vieni.
Ecco.
La politica è questo.
Quando non è politica, scatta il veto.
Sergio Pizzolante