Un premio politico a diverse associazioni umanitarie e confederazioni sociali, in un momento delicato per la democrazia del Paese, stretta tra i dissidi interni – tra il partito al governo, Nidaa Tounes, del presidente Essebsi, che si è complimentato per il premio alla strada del dialogo, e Ennahda, il partito islamico – e le vittime di stragi e attentati terroristici, come quello al Museo del Bardo nel marzo scorso a quello di giugno sulla spiaggia del resort a Sousse, nel golfo di Hammamet.
l quartetto, creatosi nel 2013, riunisce più gruppi che hanno svolto un ruolo “di mediatori nel portare avanti il processo di sviluppo democratico tunisino” dopo la primavera araba, come è scritto nel manifesto redatto dal professore di Scienze politiche Hamadi Redissi. Le organizzazioni sono il sindacato generale tunisino (UGTT, Union Générale Tunisienne du Travail), la confederazione industriale e del commercio (UTICA, Union Tunisienne de l’Industrie, du Commerce et de l’Artisanat), lega dei diritti umani (LTDH, La Ligue Tunisienne pour la Défense des Droits de l’Homme), e l’ordine degli avvocati (Ordre National des Avocats de Tunisie). “Ci aspettavano questo premio nel 2014, ed invece siamo arrivati secondi. Ma tutto arriva. Questa volta abbiamo vinto. Ne siamo fieri. Sono anche felice per la Tunisia”, ha detto il segretario generale dei sindacati dei lavoratori, Houcine Abbassi.
IL MESSAGGERO