Noi watussi, non pigmei. …. di Stefano Ercolani, Presidente Asset Banca

Schermata 2016-04-13 alle 00.52.20San Marino e? sulla buona strada per crescere, per migliorare i suoi rapporti con l’Italia, per proporsi nei suoi riguardi come modello da seguire anche nei rapporti con l’Unione Europea. Per fare in modo che tutto questo diventi realta? e? pero? importante cambiare la forma mentis del Paese, convincere noi e gli altri che la San Marino vera, la Repubblica piu? antica del mondo, e? quella dell’immaginario collettivo, quella che tanti illustri oratori ci sono venuti a raccontare (non disse Spinelli, fondatore dell’Europa, ‘voi siete la madre dell’Europa’?).

Non quella che ci raccontiamo noi o che racconta l’Italia che non ci conosce e che forse non ha ancora del tutto compreso come in un mondo ormai globalizzato la geografia conti poco o nulla. Lo dimostrano i tanti accordi siglati in questi anni con l’Unione Europea che per il momento hanno significato per noi sammarinesi il rispetto di molte nuove norme ma che nella prospettiva del lungo termine daranno luogo ad altrettante opportunita?, come in futuro l’accesso ai fondi europei. Non si dovra? correre allora lo stesso rischio dell’Italia che non riesce a spendere i fondi che invece si rivelerebbero provvidenziali nell’asfittico tessuto produttivo. Il problema infatti non sempre sono i soldi, laddove essi non mancano occorre comunque saperli usare. L’inerzia di Bruxelles investe anche dove nessuno metterebbe un euro mentre un’economia dinamica dovrebbe detestare lo spreco di soldi e di tempo. Le parole d’ordine per San Marino dovranno essere la trasparenza, la franchezza, l’onesta? di chi proporra? progetti seri senza poi tornare sui propri passi. Piu? volte si e? parlato dell’importanza degli investimenti esteri che rappresentano la linfa vitale della crescita. Con soli 300mila cittadini il Qatar e? per esempio obbligato a proiettare all’esterno la sua enorme capacita? finanziaria ed in effetti i fondi sovrani sono le istituzioni finanziarie piu? importanti del XXI secolo. I fondi esteri per cio? che concerne l’Italia sono pero? spaventati dalla corruzione endemica e dal rischio sempre incombente dovuto all’incertezza del diritto.

Spaventa poi l’enorme debito dell’Italia, non soltanto quello esplicito che figura da bilancio ma anche quello implicito fatto di impegni a lungo termine soprattutto nella sfera del sociale (le pensioni del futuro a rischio e tutto il welfare). Da oltre un anno la Banca d’Italia compra sul mercato, in media, circa otto miliardi al mese di titoli di Stato del proprio Paese in esecuzione di un mandato della Banca centrale europea. Un vantaggio che il Consiglio direttivo di Francoforte ha tentato di dare ai Paesi dell’Ue tra cui l’Italia. Il rischio e? tuttavia confinato al bilancio di ciascun Paese ed appare chiaro che per l’Italia questa e? l’ultima occasione per ridurre spese e tasse. Come si vede San Marino, pur non avendo ancora accesso ai molti vantaggi offerti da un’ Ue impegnata a mettere a punto una strategia di aiuto a tutti i Paesi che la compongono, ha fatto molta piu? strada della vicina Italia, avendo da tempo compreso che aumentare le tasse non e? la via migliore per favorire una qualche ripresa. Tali aumenti, come dimostrano impietose classifiche, aprono la strada ad un fenomeno solo in apparenza combattuto con i vari scudi di questi anni: l’evasione fiscale. Qui si e? piuttosto compreso che abbassare le imposte e? un obiettivo raggiungibile se parallelamente si riesce ad essere attrattivi fiscalmente per livello delle aliquote e semplicita? nei rapporti con la pubblica amministrazione.

La nostra Pa e? piu? veloce, c’e? un buon rapporto con le Istituzioni che garantiscono l’ordine pubblico. E i cittadini sanno di poter contare su una forma di democrazia avanzata con due Capi di Stato che si alternano ogni sei mesi e dove entro la prima domenica dall’insediamento hanno la possibilita?, mediante le istanze d’arengo, di presentare proposte di legge ai Capitani Reggenti.

Fare impresa in un tale contesto e? certo piu? facile che altrove: noi sammarinesi seppur piccoli dovremmo avere la forza di dimostrare di esser un Paese popolato da watussi che non devono e non possono prendere lezioni dai pigmei.

Stefano Ercolani, Asset Banca