Anche l’ottimo Caiazza, su un punto, non coglie l’essenza della vicenda Mani pulite.
Non era corruzione. Certo c’erano anche dei corrotti, molti, come prima, come ce ne sono, ancor di più, oggi. Certo.
Ma Mani Pulite non ha sconfitto la corruzione, ha sconfitto la politica. I partiti. La democrazia.
Era un sistema di finanziamento della politica che valeva per tutti. Con il quale hanno convissuto tutti: partiti, imprese, imprese proprietarie di giornali, magistrati, giornalisti.
E milioni di cittadini. Che in quel sistema hanno chiesto ed ottenuto favori per se.
Posti di lavoro, aumenti di stipendio, pensioni giovani, case, carriere.
Tutti!
Non era una cosa bella.
Ma ancora meno bella era, ed è, un’altra cosa.
L’immoralità di alcuni, che erano nel sistema, di rinunciare a cambiarlo( si facevano le amnistie), approfittando dello stesso, negando le responsabilità proprie, dichiarando la propria superiorità, per far fuori il nemico.
Per distruggere il nemico.
L’immoralità della questione morale, dei figli e dei nipoti di Berlinguer era, ed è, questa. L’immoralità dei nipoti di Berlinguer, nei giornali e nelle Procure e nei Tribunali era, ed è, questa.
È stato un processo politico. Violento.
Per andare al potere con la violenza.
Per regalarci il mondo di adesso.
Coglie una questione importantissima, però, Caiazza. Nel merito dell’azione giudiziaria( politico giudiziaria!).
La Procura di Milano, poi le altre per imitazione e sogni di gloria, per “combattere la corruzione”, ha corrotto le regole.
Ha deformato, abolito in molti casi, lo stato di diritto. Uso improprio e violento della carcerazione preventiva per estorcere confessioni, per indurre in delazione.
Spostamento del processo nelle piazze mediatiche, sulle tesi dell’accusa, per ottenere la “sentenza anticipata”, inappellabile, sulla stampa.
Relazioni improprie, se non proprio illegali, fra Procure e Stampa sul vincolo del segreto istruttorio.
Insomma, fine dello stato di diritto.
Hanno creato il diritto, tutto loro, di punire corrompendo le regole, restando impuniti.
Li senti nei dibattiti televisivi, battersi contro la corruzione, contro i reati.
Difendono il loro privilegio di corrompere le regole, di commettere reati, restando impuniti.
Facendoci anche la morale.
Immorale.
