«Non ho più dipendenti, devo chiudere il comune» Lo sfogo del sindaco di Montegridolfo, Lorenzo Grilli

montegridolfo-fotovoltaico-rimini«DA UNA parte lo Stato ci taglia i fondi, dall’altra ci impedisce di assumere nuovo personale. Intanto io sono rimasto senza dipendenti. Se continua così, dovrò chiudere il municipio». Lorenzo Grilli, 34 anni, da pochi mesi è il nuovo sindaco di Montegridolfo. Il primo cittadino del piccolo borgo della Valconca – poco più di mille anime – ha un problema che non lo fa dormire la notte. Nel suo comune sono rimasti solamente due dipendenti. Troppo pochi per occuparsi di tutto, dall’anagrafe alle pratiche edilizie, dallo sfalcio delle erbacce alla segreteria. «In realtà le persone assunte sarebbero quattro – spiega Grilli -, ma una di loro è legittimamente entrata in aspettativa, mentre un’altra a settembre andrà in maternità. Così resterò con solo due unità di personale. Da sole non bastano a svolgere tutte le mansioni. A quel punto, purtroppo, non avrò altra scelta: dovrò mettere il lucchetto alla porta del municipio». 
SE COSI’ dovesse essere, i cittadini di Montegridolfo non saprebbero più dove rivolgersi per rinnovare, ad esempio, la carta di identità, oppure per chiedere una licenza. Un bel dramma. «Un Comune dovrebbe potersi occupare dei propri cittadini – si sfoga Grilli -, e per chi rappresenta le istituzioni è frustrante non poter garantire i servizi indispensabili. Abbiamo inviato una lettera al Ministero dell’Interno, chiedendo una deroga al patto di stabilità per poter assumere un altro dipendente, ma ci hanno risposto picche. Il nostro comune ha ridotto a zero le spese e tagliato tutto il possibile: più di così non sappiamo che fare. Spero che gli altri enti possano darci una mano: ad esempio la Provincia, che proprio in questi giorni sta per essere smantellata, potrebbe ‘prestarci’ alcuni dei suoi dipendenti». 
«INTANTO noi – prosegue Grilli – ci stiamo dando da fare per arrivare alla gestione associata dei servizi con i due comuni a noi confinanti, Saludecio e Mondaino, e con l’Unione Valconca. Questa è la strada da percorrere, se vogliamo continuare a fare gli interessi dei nostri residenti. Io sto spingendo sull’accelleratore, ma bisogno che tutte le istituzioni, anche a un livello più alto, ci seguano». Il Resto del Carlino