Ci vorrebbe Dino Buzzati per raccontare ciò che non è possibile raccontare perché si vorrebbe solo piangere, piangere per tutti gli angeli che in questo nostro “affacendato” tempo sono stati, loro che incarnano ciò che è più prezioso, loro che rappresentano e sono il futuro, dimenticati per ore nelle auto da uno dei loro stessi genitori e lasciati agonizzare sotto il sole che non lascia scampo.
Spettacolo macabro per il quale non vi sono colpe come forse non ve ne furono per la tragedia di Albenga che torna continuamente alla mente ora che l’immagine di altri angeli tormenta le coscienze di tutti noi genitori perché in fondo ha sempre avuto ragione Arthur Miller “erano tutti figli miei”.
È persino inimmaginabile convincersi che la misteriosa perfidia di quelle morti possa ripetersi o riguardarci, noi genitori così premurosi. Il solo pensiero atterrisce e fa spavento.
(…) continua nel pomeriggio