“Non sarà più una scusa”. La mannaia sulle borseggiatrici incinte

Il tema delle borseggiatrici, particolarmente sentito a Milano ma comune a tutte le città, soprattutto grandi, del nostro Paese necessita di un forte intervento per porvi un rimedio. Negli ultimi tempi gli episodi si sono moltiplicati anche a causa dell’indifferenza di amministrazioni come quella di Palazzo Marino. Qui addirittura ci sono consiglieri che si battono per la tutela della privacy delle malviventi, solitamente di etnia rom, molto spesso in stato interessante o con bambini piccoli, perché consapevoli delle tutele che offre loro la legge italiana. Ma ora qualcosa sembra stia per cambiare grazie a un intervento del parlamento e del governo, che potrebbero agire già nelle prossime settimane, come ha dichiarato il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari.

In commissione Giustizia alla Camera è stata accolta la nostra richiesta, sostenuta da tutto il centrodestra, di riforma dell’articolo 146 del codice penale sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte. Finalmente si cambia e la gravidanza non sarà una scusa: chi commette reati verrà sanzionato, pur nel rispetto dei diritti di tutti, nascituro compreso“, ha sottolineato l’esponente leghista.

Ora, come ha sottolineato il sottosegretario, il testo dovrà essere portato in Aula e lì analizzato ma la linea seguita dal governo è quella della punibilità: “Così le borseggiatrici in stato di gravidanza non resteranno impunite e, secondo la valutazione del magistrato, sconteranno la pena presso una casa famiglia o in un apposito carcere per detenute madri“. L’attuale impostazione dell’articolo 146 del codice penale prevede il differimento della pena per le donne incinta, per le madri con un figlio inferiore a un anno di età, per chi è affetto da Aids o da altra malattia grave. Ma secondo il comune agire delle borseggiatrici, il differimento rischia di non avere mai fine, in quanto prima che il bambino più piccolo compia un anno, cercano una nuova gravidanza per evitare il carcere.

L’intervento ha ricevuto il plauso del ministro Matteo Salvini: “È passato il nostro emendamento che ferma il vergognoso sfruttamento della gravidanza da parte di borseggiatrici e delinquenti: chi verrà sorpresa a rubare non sarà più rilasciata ma sconterà la pena nelle case famiglia, in carceri adeguati o ai domiciliari, nel pieno rispetto della salute sua, dei figli e del nascituro. Una norma di buonsenso, realismo e giustizia“. Il ministro ha poi aggiunto: “Ora ci auguriamo che il testo venga portato al più presto in aula, con il voto di tutti“.


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