Novafeltria. Alunni disabili lasciati senza educatori.. di Sara Ferranti

scuola-elementare-alunni-generica_1737991_3_originalLa scuola è iniziata regolarmente ma, quest’anno, alunni portatori di handicap dell’Alta Valmarecchia e le loro famiglie hanno avuto una brutta sorpresa.  Assenti non erano infatti i ragazzi, ma i loro educatori, non ancora nominati. Un disagio proprio anche degli stessi educatori, che da un lato non sanno ancora cosa ne sarà del loro futuro lavorativo e dall’altro sono preoccupati per l’interruzione di un percorso educativo e formativo dei giovani più in difficoltà.
E’ il consigliere di minoranza Elena Vannoni a sollevare il caso con tutta una serie di perplessità personali e politiche. “La situazione è poco chiara. Fino allo scorso anno l’assistenza educativa scolastica per alunni disabili, la cui titolarità è per legge dei Comuni, era gestita dalla Comunità Montana prima edall’Unione dei Comuni poi: enti che, in base a un accordo con le amministrazioni, affidavano la gestione del servizio a cooperative sociali o ditta specializzate con le risorse per affrontare la spesa messe a bilancio dai vari Comuni” spiega, rivelando: “Quest’anno qualcosa è cambiato: nei vari albi pretori non è ancora stato pubblicato niente a riguardo e solo da qualche giorno, per ovviare all’inconveniente, si è provveduto in extremis a rinnovare l’accordo dello scorso anno con la cooperativa. Ma con una grande modifica: si occuperà dell’assistenza delle scuole materne, elementari e medie ed è entrata in servizio solo ieri, una settimana dopo l’inizio della lezioni, mentre per le scuole superiori la gestione dell’assistenza sociale verrà concessa direttamente all’Istituto  Superiore ‘Tonino Guerra’ che, si vocifera,  dovrebbe trasferirlo alla ‘Fondazione  Valmarecchia’. Non si saprebbe bene come, visto che la fondazione non annovera tra le sue potenzialità  e finalità il servizio di assistenza educativa  scolastica per alunni disabili gravi”.
Ed è questo che porta la consigliera a sollevare perplessità. ‘Non è chiaro perché i Comuni abbiano scelto di delegare  tutto all’istituto o meglio alla fondazione. Non mi risulta abbiano vinto bandi pubblici. La scelta è stata fatta dalla giunta e dalla cabina di regia dell’Unione, senza alcun dibattito in commissione e possibilità di contraddittorio democratico. Riteniamo sia particolare e magari anche rischioso questo passaggio di deleghe che culmina poi in un ente non preposto a svolgere tale servizio e quindi probabilmente costretto ad attingere ad altri serbatori. Qual è la finalità? I vari passaggi, oltre a comportare spese inutili, creano un enorme disagio ai ragazzi e alle loro famiglie che hanno dovuto affrontare la prima settimana di scuola, per alcuni in una struttura nuova, sprovvisti degli essenziali riferimenti educativi. Se è vero che il progresso di un popolo si vede da come ci si prende cura dei più deboli, siamo piuttosto indietro”.
Sara Ferranti