Novafeltria. «E’ inutilizzabile l’interrogatorio di padre Gratien»

grazianoCHIEDERE i domiciliari e dichiarare inutilizzabile l’interrogatorio del 26 agosto, quello tanto richiesto dalla stessa difesa per mesi. Sarà questo il contenuto dell’istanza di scarcerazione per padre Gratien Alabi, che verrà presentata al Gip la prossima settimana dall’avvocato difensore Francesco Zacheo. L’ex vice parroco di Ca’ Raffaello è in carcere da fine aprile con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere di Guerrina Piscaglia, la 50enne scomparsa nel paesino tra Valmarecchia e Toscana l’1 maggio 2014.
L’atto è già pronto ed è già stato consegnato alle parti offese (i familiari di Guerrina). Non sarà una semplice istanza di arresti domiciliari, ma una vera e propria richiesta di revoca dell’ordinanza di custodia cautelare del 23 aprile. Nelle carte si chiederà al gip anche di dichiarare inutilizzabile l’interrogatorio del 26 agosto scorso, il solo al quale il frate abbia accettato di rispondere nel corso dell’ultimo anno. Un faccia a faccia sollecitato proprio da Zacheo, subito dopo aver assunto la tutela di padre Gratien.
Davanti al pm Marco Dioni il frate congolese aveva confermato quanto detto da testimone il 18 agosto e il 15 settembre 2014, dichiarazioni in precedenza inutilizzabili perché rese prima che Gratien fosse iscritto nel registro degli indagati. Aveva parlato degli sms inviati al suo cellulare da Guerrina dove diceva di essere incinta di lui, i tentativi del prete di portarla a Perugia a fare il test del dna, l’ammissione che si sentiva minacciato dalle possibili rivelazioni di lei. Quello che per la procura è il movente del delitto: la paura dello scandalo. La difesa continua a ribadire nell’istanza che tutto è ancora inutilizzabile, come il resto delle domande. Una sottile questione giuridica ma forse proprio da quella può dipendere la sorte del frate.
Intanto per il processo di Gratien, fissato il prossimo 4 dicembre (se fosse quello il tipo di processo che il religioso sceglierà) è già pronta la corte d’assise ad Arezzo. Quattro uomini e quattro donne, con alternanza di genere anche per i due togati: il presidente Silverio Tafuro, numero uno della sezione penale, e Angela Avila come relatore. Oltre a loro ci saranno otto giudici popolari, divisi anche questi tra uomini e donne. Teoricamente è tutto pronto nel caso il frate opti per il dibattimento pubblico. L’assise è stata sorteggiata mercoledì.
Ora la parola spetta a Gratien e al suo avvocato Zacheo. Sta a loro decidere se per Alabi sia più conveniente affrontare il dibattimento pubblico o scegliere il ‘paracadute’ del rito abbreviato, che offre, in caso di condanna, uno sconto sulla pena. I tempi sono stretti: dopo la consegna dell’istanza di scarcerazione, entro il 14 ottobre Zacheo dovrà presentare anche questa per il processo. E’ iniziato il conto alla rovescia.

Resto del Carlino