Novafeltria. Il Paese si spopola, ma aumentano gli ucraini

novafeltriaNOVAFELTRIA resta il comune più popoloso dell’alta Valmarecchia ma vede rosso. Tutte le voci demografiche – dal saldo naturale a quello migratorio – segnalano un arretramento rispetto al 2014. E il comune perde abitanti, a ritmo lento ma continuo. Se nel 2010 Novafeltria vantava 7.380 abitanti, ora è sceso a 7.164, perdendo altri 56 residenti rispetto al 2014. E’ un paese più popolato da donne (3.655) contro 3.509 maschietti. Diminuisce pure il numero di famiglie: 2.996 nuclei, mentre l’anno scorso erano a 3.012, con una perdita di 16 nuclei. Due le convivenze: la comunità terapeutica di Botticella (sede distaccata di San Patrignano) e le suore Maestre Pie. Non si gioisce troppo per fiocchi rosa e azzurri: appena 52 i nuovi nati del 2015 (contro i 64 del 2010), mentre i decessi restano numerosi: 83.
La situazione non migliora quando l’analisi si sposta sul saldo migratorio: anche in questo caso disco rosso, perché a 212 immigrati che han scelto Novafeltria, ben 237 hanno salutato il paese per accasarsi altrove (saldo -25). Persino il numero di stranieri registra una diminuzione sensibile. Fino a poche stagioni fa il numero di stranieri superava le 700 unità (728), rappresentando il 10% della popolazione totale. Ora anche questo segmento è andato in crisi: 666 gli stranieri presenti sul territorio al 31 dicembre, di cui 311 maschi e 355 donne.
L’etnia più numerosa è quella albanese (203 unità, in calo), seguita da quella marocchina (151) e romena (125). Più indietro ucraini (30, in aumento), ivoriani (22), senegalesi (18). Compaiono nella speciale graduatoria anche venezuelani (2), equadoregni (2), e kazaki (1). Secchiano resta la frazione più popolosa (zone e residenti nuovi) seguita da Perticara. «La situazione va letta nell’ambito di una intera vallata – commenta il sindaco Lorenzo Marani – La congiuntura ha accentuato alcune criticità: è in atto un graduale arretramento della popolazione».

Resto del Carlino