Novafeltria. «Liberate padre Gratien» I congolesi sfilano per lui

graziano«PADRE GRATIEN deve uscire dal carcere». E’ l’appello che verrà lanciato oggi da un centinaio di congolesi in una manifestazione organizzata davanti al carcere di Arezzo. L’intento è di sostenere padre Gratien e chiedere la scarcerazione del frate, in cella da fine aprile con l’accusa di omicidio volontario, occultamento e distruzione del cadavere di Guerrina Piscaglia, la donna scomparsa da Ca’ Raffaello in Valmarecchia dal 1° maggio 2014. Per il religioso, già indagato per favoreggiamento in sequestro di persona nell’inchiesta, l’accusa è pesante, ma i connazionali non credono che sia colpevole. Tanto da muoversi in massa con ogni mezzo per raggiungere la città in cui il padre è rinchiuso.
Il corteo comincerà alle 10, quindi sfilerà per il centro fino alle 13. Donne, uomini, ma anche religiosi dell’ordine dei Premostratensi, quello di padre Gratien. Insieme a loro ci saranno anche gli amici più stretti dell’ex parroco di Ca’ Raffaello, l’abate generale che ha fatto visita ieri mattina al parroco in prigione, e il console Osango Benjamin dell’ambasciata congolese in Italia. Sempre ieri, durante l’incontro con il suo avvocato Francesco Zacheo, Alabi si è detto «molto fiducioso», la sua speranza è quella di poter ottenere i domiciliari a Roma». Dopo la fiaccolata per Guerrina, organizzata a Novafeltria il 9 maggio scorso, oggi un nuovo corteo, ma questa volta è per l’uomo che gli inquirenti ritengono sia il suo assassino. Ci sarà naturalmente anche il suo difensore. «Sarà una manifestazione pacifica – dice– E’ stata organizzata direttamente dalla comunità, che sta andando avanti in autonomia anche con la colletta per pagare le spese del processo. Un bel gesto di sostegno verso il mio assistito».