MIRKO Alessandrini riascoltato a sorpresa da magistrati. Ieri mattina il marito di Guerrina Piscaglia è stato sentito di nuovo. Alessandrini ha dribblato i giornalisti che lo aspettavano fuori dal palazzo di giustizia al termine dell’interrogatorio, ma lui e il padre, Benito, si sono dileguati da un’uscita secondaria sul retro, lasciando solo il suo avvocato, Nicola Detti, a reggere il peso dell’assalto di microfoni, taccuini e telecamere. Il marito della donna scomparsa dal primo maggio del 2014 è ancora indagato (anche se l’archiviazione per lui pare imminente), ed è stato interrogato ieri per circa un’ora dal pm Marco Dioni. Una «rifinitura», come è stata definita alla fine dal magistrato e da Detti, fatta con lo scrupolo di non lasciare indeterminato neppure il particolare più insignificante. Perchè ormai, nel caso di Guerrina, che è diventato soprattutto quello di padre Graziano, siamo in dirittura finale. La chiusura delle indagini e la richiesta di rito immediato al gip Piergiorgio Ponticelli è questione di giorni, se non di ore. L’audizione di Mirko è stato, anzi, con ogni probabilità, l’ultimo atto istruttorio, ma Dioni il quadro se l’è già fatto da un pezzo ed è uno scenario con un solo colpevole: il frate più sospettato d’Italia.
INTANTO padre Gratien continua ad aspettare in galera la presentazione dell’istanza di arresti domiciliari da parte del suo avvocato, Francesco Zacheo. Che ha anche chiesto una perizia-medico legale sull’impotenza sessuale di Gratien, vittima dell’ernia al disco, anche se ci sono un paio di rumene, compresa la prostituta Cristina, che hanno già giurato il contrario. Invece, dalla versione di Mirko, pare uscir confermata un’altra affermazione del frate di cui il marito è stato amicone prima fedelissimo e poi deluso. Nel primo maggio della scomparsa (e del delitto, secondo Pm, Gip e tribunale del Riesame), Graziano davvero si fece accompagnare a Sestino, dopo il funerale di Pieve a Presciano, per portare la comunione a un’anziana inferma.
IL MARITO dice di essere rimasto ad aspettarlo al bar, non sa ovviamente se in casa della signora il sacerdote c’è andato davvero. Anche prima, durante il funerale, Mirko aveva atteso in auto, senza entrare in chiesa. Nulla sa dunque di un’eventuale visita di zio Francesco nè tantomeno di telefonate al cellulare. Quando l’ha visto lui, il frate non aveva telefonini per le mani. Piccoli particolari che poco cambiano lo scenario complessivo: per la Procura padre Gratien è colpevole dell’omicidio di Guerrina.
Fonte: RESTO DEL CARLINO