OSCAR Leandri era convinto di avere una malattia incurabile perchè aveva cercato i sintomi su internet, e secondo lui li aveva trovati. Nella lettera di tre pagine che ha lasciato alla famiglia, cita una sigla incomprensibile ai più della sindrome che secondo lui l’aveva colpito.
FORSE questo, il ‘movente’ che ha portato il 49enne cantoniere di Bertinoro a togliersi la vita in una zona boschiva a ridosso della miniera di Perticara. Perchè non sembrano più esserci dubbi sulla dinamica di una morte terribile che ha scelto lui stesso. I carabinieri della Compagnia di Novafeltria hanno ripercorso a ritroso quei due giorni che hanno preceduto il ritrovamento del corpo. Una scena che ha fatto pensare inizialmente a un omicidio, con il sacchetto sul volto e le mani legate dietro la schiena con delle fascette che si bloccano quando vengono strette. Ma accertamenti più approfonditi e soprattutto la lettera lasciata a compagna e figlia, hanno confermato che si è trattato di un suicidio. Perchè abbia scelto di morire in quel modo, è un segreto che si è portato con sè. Sicuramente l’ha fatto in un luogo a lui molto caro. Esperto speleologo, Miniera di Perticara era una meta frequente delle sue escursioni.
OGGI è prevista l’autopsia che potrebbe svelare la verità sulla presunta malattia che l’ha portato al gesto estremo. Nè la compagna nè gli amici più intimi hanno mai sospettato che l’uomo potesse essere malato. Niente, hanno detto, era cambiato in lui. Certo non era un uomo di molte parole, ma nessuno ha colto un segnale o una parola che potesse suonare come un campanello d’allarme. Che si trattasse appunto di una malattia o di una forma di depressione. Nel corso del sopralluogo della casa di Bertinoro, gli inquirenti non hanno trovato referti medici di sorta, nè ci sono stati specialisti che si sono messi in contatto con gli investigatori. Leandri sarebbe dunque arrivato a quelle conclusioni da solo, consultando internet.
Resto del Carlino
