Novafeltria. Padre Gratien, giovedì a processo

padre gratienPADRE GRATIEN Alabi riuscirà ad ottenere i domiciliari? Lo si scoprirà solo fra qualche giorno. Forse proprio a ridosso del processo (che inizierà giovedì ad Arezzo, ndr). Il tribunale del riesame di Firenze si è riservato infatti la decisione sulla richiesta di scarcerazione presentata dalla difesa del frate congolese, arrestato ad aprile scorso, nell’ambito delle indagini sulla scomparsa di Guerrina Piscaglia, la mamma sparita da Ca’ Raffaello il 1° maggio 2014. I legali del religioso, Francesco Zacheo e Riziero Angeletti, hanno fatto ricorso al riesame dopo la decisione del giudice di Arezzo di rigettare l’istanza di scarcerazione. La difesa chiede che il frate vada ai domiciliari nel convento premostratense di Roma, con l’applicazione del braccialetto elettronico. Zacheo e Angeletti insistono sul fatto che non ci sarebbero motivazioni serie o pericolo di fuga, tali da giustificare la permanenza in cella di Alabi. All’udienza di ieri mattina, a c’era anche il frate, poi rientrato in carcere nel pomeriggio. Presente anche il titolare dell’inchiesta, il pm Marco Dioni, che ha chiesto nuovamente che il religioso resti in carcere. Tutto è pronto invece per il processo di giovedì in Corte d’Assise. Saranno ascoltati oltre 100 testimoni.

Resto del Carlino