UN PRETE a processo il prossimo 4 dicembre. E’ padre Gratien Alabi, l’ex vice parroco di Ca’ Raffaello (paesino tra Romagna e Toscana) in carcere ad Arezzo da fine aprile, con l’accusa di omicidio volontario, occultamento e distruzione di cadavere, nel giallo di Guerrina Piscaglia, la 50enne scomparsa dal paesino dell’alta Valmarecchia l’1 maggio 2014. Ieri sono scaduti i termini per presentare la rischiesta di procedere con rito abbreviato. Il frate dovrà quindi andare in Corte d’Assise. La conferma è arrivata due giorni fa dall’avvocato Francesco Zacheo, che sta già stilando una lista di oltre 50 testimoni. Gratien è stato definito dal suo legale sicuro di sé, determinato, in buona salute e fiducioso. La scelta della Corte era già stata annunciata il 3 ottobre scorso, in sintonia con l’ambasciata del Congo che gli è vicina e che domani farà partire anche una colletta per raccogliere fondi per pagare le spese legali del sacerdote. Prima del processo, padre Alabi attende ora la risposta dal gip sulla richiesta di scarcerazione, che non arriverà prima di martedì prossimo. L’avvocato Zacheo preannuncia ricorso al Riesame e alla Cassazione in caso di rigetto dell’istanza dei domiciliari.
